Il capo
Oscar Sánchez
Serra
-Non c’è.
-Mi fa il favore di dirgli che si ricordi di
quello che gli ho detto a proposito di…
- Certo che sì
Passa il tempo e niente. Non ha più chiamato
l’ufficio del capo perchè era già la terza volta
senza risultato, ma dopo la cerimonia per
l’anniversario dell’impresa lo ha avvicinato.
“L’ho chiamato, ma senza fortuna”, gli ha
detto.
Stupito e molto sorpreso per la frase a
bruciapelo, le ha risposto: “Ma se io sono
sempre qui! Che cosa mi voleva dire?”, ha
chiesto il direttore.
“Ma come, lei ha dimenticato che stiamo
chiedendo da più di due mesi degli arnesi minimi
per aggiustare da noi la stuoia su cui arriva
il prodotto per selezionarlo?”, gli ha chiesto.
Vede, quel che succede è che lei non si è
fermato mai a lato della stuoia rotta, non ha
visto come si deve selezionare la frutta cassa
per cassa, e che in questo modo ci danneggiamo
fisicamente, si frena la produzione e in
conseguenza non realizziamo il piano di
produzione... e poi il salario?? Bene, grazie!”
gli ha detto energicamente la lavoratrice.
Obiettività, saper fare, saper parlare, saper
ascoltare, saper pensare, riflessione,
comunicazione, responsabilità, umiltà, senso
dell’umorismo, flessibilità, coraggio,
formazione, auto-dominio, generosità,
gratitudine, chiarezza, lealtà, fiducia,
amabilità, sono le virtù che deve mostrare il
Capo.
A quello di questa storia sono mancate tutte.
L’’8 luglio dell’anno scorso il compagno Raúl,
nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha
incitato ad assumere una mentalità di ordine,
disciplina e di esigenza, senza timori di
crearsi problemi per reclamare che si realizzi
quanto previsto, ed ha fatto un riferimento
diretto ai quadri di direzione dicendo: “ ... i
dirigenti, dalle istanze nazionali alla base,
devono abbandonare la passività e l’inerzia
nello loro condotta, devono smettere di guardare
dall’altra parte quando il problema è qui, per
non vederlo...”
Se il Capo sta al fronte ed è un esempio, le
forze di produzione si moltiplicano, ma quando è
più preoccupato di quello che gli apporta
l’incarico e non si occupa delle sue
responsabilità, quando non comunica con la sua
gente, perde la capacità di orientare e
d’esigere e quel che è peggio queste forze si
disperdono.
Una storia dei racconti Zen (di meditazione),
parla del decisivo e insostituibile ruolo di chi
dirige.
Durante una battaglia importante un generale
decise di attaccare il nemico. Anche se il suo
esercito era inferiore per numero, era sicuro
che avrebbe vinto, ma i suoi uomini erano pieni
di dubbi.
Andando verso la battaglia si fermarono a un
santuario religioso e dopo aver pregato con i
suoi uomini, il generale prese una moneta e
disse: “Se viene Testa vinceremo, se viene Croce
perderemo! Il destino adesso si rivelerà!”
Lanciò la moneta e tutti guardarono attentamente
mentre cadeva, è fu Testa.
I soldati divennero tanto allegri e pieni di
fiducia che attaccarono vigorosamente e furono
vittoriosi. Dopo la battaglia un tenete commentò
al generale: “Niente può cambiare il destino!”
“Assolutamente vero”, rispose il generale mentre
mostrava al tenente la moneta che aveva Testa
sui due lati.
L’esempio di quel dirigente al fronte delle sue
truppe, la sua fiducia in loro, aveva reso
invincibile il suo esercito.
Anche Cuba ha storie come quella della moneta,
dal 26 di luglio del 1953, quando un gruppo di
uomini vinse il mare agitato il 25 novembre del
1956 e giunse alle coste a sud dell’oriente,
andò sulla Sierra Maestra e in numero
assolutamente inferiore, sconfisse una forza
super armata, ed ha difeso per 55 anni questa
Rivoluzione che di fronte ad una ostile e
genocida politica che vuole ammazzarla per fame
e necessità, non rinuncia a svilupparsi.
Oggi viviamo in un momento trascendentale come
molti in questo processo rivoluzionario che in
sè stesso è stato ed è straordinario.
L’implementazione delle Linee di Politica
Economica e Sociale del Partito e la
Rivomluzione capitalizzano più che le nostre
vite, il futuro, e in questo avvenire chi ha una
responsabilità, carica sulle sue spalle il
destino di tutto un popolo, perchè come si pè
già detto e con ragione, il documento da solo
non risolve le difficoltà.
Dirigere è un’arte nella quale si apprende ogni
giorno, ma sarà più applicato colui che ha la
capacità di stare a lato di chi dirige,
ascoltando, condividendo con lui i problemi e le
soluzioni. Solo così avrà la morale per esigere
e far eseguire. ( Traduzione Granma Int
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