Gabo e Fidel : grandi e amici
Marzio Castagneda
Il migliore amico, da 50 anni, dell'immenso
scrittore Gabriel Garcìa Marquez, soprannominato
Gabo, è stato Fidel Castro.
Amici fraterni tanto spesso assieme nei lunghi
periodi di permanenza di Marquez all'Avana. Una
vera, profonda e indissolubile amicizia tra due
grandi uomini della cultura e della politica
sociale e umanistica dell'Americalatina.
Due veri rivoluzionari nell’accezione più nobile
del termine, due giganti della Storia. Entrambi
idealisti, sognatori, amanti dello spirito e
dell'anima della gente caraibica e
latinoamericana. Ma entrambi anche uomini
d'azione immersi nella realtà mirando ad alte
mete di progresso, indipendenza, unità dei loro
popoli, delle loro culture, delle loro società.
Pertanto due grandi personalità anticonformiste
e creative che non potevano non scontrarsi e
lottare col dominio imposto a lungo nel
continente latinoamericano dalla prepotenza
imperiale statunitense e dei suoi satelliti.

Gabo ha lottato col genio della fantasia e
dell'arte, Fidel con la tenacia del grande
condottiero di principi di indipendenza e
giustizia sociale. Tutto ciò ignorano nella
sostanza le informazioni date dalle solite"
grande stampa e tv italiane". Superficiali,
frettolose, incapaci di approfondimenti.
Certo, quando sono alla ribalta Cuba, la sua
rivoluzione sociale e culturale, Fidel e un
grande artista come il romanziere (e
giornalista) Garcìa Marquez, i soliti mezzibusti
italici sorvolano, svicolano o si dicono stupiti
e preoccupati della grande amicizia di Gabo con
Fidel. Certo non capiscono perchè "non devono
capire" per mestiere, il che unito alle scarse
conoscenze in genere di culture lontane e alla
assoluta mancanza di esperienze dirette, li
rende praticamente inesistenti nei loro commenti
artefatti e pre-stampati. Certo non furono
presenti, per esempio, nel dicembre 2002 alla
visita alla Scuola di Cinema e Tv de San Antonio
de los Banos, vicino all'Avana, quando Garcìa
Marquez inaugurò la cerimonia di "Piazza Za"
dedicata al grande amico Cesare Zavattini, uno
dei padri del cinema neorealista italiano.
Gabo è stato il presidente di quella
straordinaria scuola di cinema cubana famosa
anche fuori dall'Americalatina e che fu ideata e
fondata insieme alla fine degli anni 80 proprio
da Fidel Castro e Gabriel Garcìa Marquez.
Basterebbe solo questo per capire la misura e il
senso della grande amicizia tra i due e
l'altezza della loro opera culturale e
morale.Gli opininisti e editorialisti italioti
non sono nemmeno mai stati presenti nè ai
Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano
dell'Avana (da 35 anni ogni dicembre) e nemmeno
alle molte edizioni della Fiera Internazionale
del Libro, sempre all'Avana e in Cuba, ogni
febbraio. In quelle occasioni avrebbero potuto
vedere diverse volte dal vero Gabo e Fidel . No,
niente, opinionisti e commentatori di stampa e
tv italiane a Cuba non ci sono proprio mai
stati e di conseguenza ne capiscono molto poco.
Quindi eccoli, i primi servizi sulle diverse
reti Tv e i primi e molti articoli sulla
stampa: superficiali, condizionati, ottusi. Per
esempio su un grande giornale, venerdì 16 aprile
c'era un pezzo con titolo e sovratitolo con la
singolarità che il nome di Fidel Castro era
scritto in piccolo mentre in grande era scritto
quello di Bill Clinton. Si agitava la stolta
facezia secondo la quale l'ex presidente
nordamericano (famoso per la stagista Monica
Lewinsky procace amante che teneva sotto il
tavolo, e per aver seminato morte e distruzione
coi bombardamenti su Belgrado, la Serbia e il
Kosovo), avesse perdonato a Marquez l'amicizia
con Fidel solo in virtù della sua grande arte
letteraria.
Grazie mister Clinton per essersi degnato! E
tanti saluti al discutibile editorialista che ha
sbagliato il senso e la misura della vicenda.
Perchè gigante della Storia del continente
americano è Fidel Castro, non un mediocre
presidente come Clinton, famoso pure per un
piagnucoloso psudo pentimento in tv delle sue
scappatelle sessuali, e dimenticato ben presto
come politico. Fidel e Gabo sono grandi uomini,
Bill il "sassofonista" e il suo seguente e degno
socio W.Bush sono stati dei pessimi esempi di
senso morale ed etica.
Queste sono le vere proporzioni degli attori in
gioco. Ma se l'impudente prepotenza dell'Impero
è ben mondialmente nota e deleteria, ancor
peggiori e meschine solo le evoluzioni a senso
unico delle informazioni di tanta stampa e tv in
Italia, non solo e non tanto alleate, ma anche
gregarie. Direi quasi " àscare ": consultate il
vocabolario della lingua italiana...
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