Dichiarazione del Movimento
Poetico Mondiale per la Palestina
• “Sei sempre quello della
pietra e della fionda • Uomo del mio tempo”
Salvatore Quasimodo
Gabriel
Impaglione
Di nuovo il genocidio? Di nuovo Sabra e Chatila?
Forse è anche peggio: tutto questo è la
continuazione del genocidio. Una specie di Sabra
e Chatila che non finisce mai.
Non sono bastati loro i pedaggi, i fili spinati,
i muri che ricordano il grande genocidio del XX
secolo?
Hanno già fatto della Palestina un ghetto.
Quello che segue è lo sterminio, la soluzione
finale? È terminata nel 1944 o è cominciata nel
1948?
Non possiamo ammetterlo. Noi neghiamo il
silenzio di fronte alla continuazione di un’
aggressione che non osiamo accettare come
interminabile.
Mentre il Movimento Poetico Mondiale anticipa
500 azioni globali per la Pace Globale in questo
mese di luglio in più di 50 paesi del pianeta,
lo stato d’Israele chiama 40.000 riservisti per
persuaderli a massacrare il fraterno popolo
della Palestina.
E questo sangue ha lo stesso odore di quello di
quel giorno che il fratello disse all’altro
fratello: andiamo al campo...
Basta! Il Movimento poetico mondiale condanna e
respinge questa nuova, ma antica e terribile
aggressione al popolo palestinese e chiama in
maniera franca e amorosa ad alzare le voci a
favore della Pace nel Mondo.
Seguono centinaia e centinaia di firme.
Comitato Coordinatore del Movimento Poetico
Mondiale
(Isla Negra – Traduzione GM -Granma Int.)
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