Eduardo Galeano ha inaugurato la
II Biennale del Libro di Brasilia
Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ha
inaugurato sabato 12, la II Biennale del Libro
di Brasilia, che si commemora in coincidenza con
il50º anniversario dell’ultimo colpo di Stato
militare avvenuto nel paese, perpetrato il 1º
aprile del 1964, che aperse il passo a una
dittatura che si è prolungata sino al 1985.
Nell’inaugurazione l’autore di “Le vene aperte
dell’America Latina” e di molte altre famose
opere, ha letto poesie e brevi racconti, quasi
tutti già pubblicati nel suo libro, “I figli dei
giorni”.
La cerimonia è stata realizzata nell’auditorio
principale del Museo Nazionale di Brasilia dove,
di fronte a un migliaio di persone, Galeano ha
letto, tra gli altri brani “Il giorno degli
scomparsi”, che ha definito “i morti senza tomba
e le tombe senza nomi”.
Gli organizzatori della Fiera hanno proposto
un’analisi critica di quel che i brasiliani
ricordano come “gli anni di piombo della
dittatura”, che comprenderà le violazioni dei
diritti umani e le dispute ideologiche in
America Latina nei tempi della detta guerra
fredda.
Hamilton Pereira, segretario di Cultura del
Governo del Distretto Federale di Brasilia, ha
spiegato che la decisione di centrare la Fiera
sulla dittatura obbedisce alla necessità di
aiutare a digerire in forma matura questo
processo che ha provocato tanti traumi nella
società.
Pereira ha detto che quanto proposto è una
riflessione per far sì che il pese affronti la
sua tragedia ma che conosca anche la creatività
e il coraggio degli scrittori che l’hanno
denunciata dall’oscurità.
La Fiera, installata in tendoni situati nella
Spianata dei Ministeri, un viale centrale della
capitale, attirerà, si prevede, almeno 200.000
persone in dieci giorni, secondo i calcoli
degli organizzatori (Traduzione Granma Int.)
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