La Via Crucis di Kcho in
Vaticano
Alexis Leyva Machado (Kcho) è il
primo cubano che espone nel Palazzodella
Cancelleria, dello Stato Città del Vaticano, a
Roma, Italia.
Foto: Cortesía
Kcho Estudio
Autenticità, impegno e riflessione s’incontrano
nell’opera dell’artista Alexis Leyva Machado
(Kcho). Il suo lavoro essenzialmente
poetico, impregnato da una visione riflessiva
sulla dimensione e l’origine umana nel continuo
divenire del tempo e la materia è giunta per la
prima volta nel Palazzo della Cancelleria della
Santa Sede, con l’esposizione Via Crucis.
La mostra formata da 29 pezzi tra dipinti,
disegni, sculture e installazioni, presenta il
tema dell’emigrazione ricorrente nell’opera
dell’artista, nato nell’Isola della Gioventù, e
l’odissea di realizzare il sogno di
un’esistenza migliore.

Inaugurata il 4 maggio, resterà aperta sino al 4
giugno.
La Via Crucis presenta tra le opere la croce di
remi “Milagro (legno, metallo e corda),“Via
Crucis a Lampedusa”, “Lampedusa nell’orizzonte”,
“Monumento a Lampedusa”, “Il ratto d’Europa”
(tutte in tecnica mista su tela) e quella che dà
il titolo all’esposizione, rivelando il dramma
migratorio ricorrente davanti alle coste di
Lampedusa e scoprendo i veli delle ferite
permanentemente aperte dei protagonisti di
questa tragedia di carattere globale.
L’ Osservatore Romano ha descritto l’esposizione
in questo modo: “Nell’opera dell’artista cubano
non c’è niente di pittoresco (…) Kcho descrive
l’odissea di coloro che scelgono il cammino
del mare per cambiare la propria vita. A
differenza delle sue opere presentate tre anni
fa alla Biennale di Venezia, in questa mostra
l’immagine della croce esplicita l’angoscia nel
mezzo delle zattere naufragate in mare... (
Frammento / Traduzione GM- Granma Int.)
|