Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5 

     

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                                    L'Avana. 9 Maggio 2014

 

Celia Sánchez Manduley: fiducia illimitata
• Stava in tutto, ma non appariva. Evitava le interviste per evitare che risaltasse  la sua opera • La sua preoccupazione materna per ogni compagno, per ogni famiglia contadina, nei giorni del lotta di guerriglia si estese dopo la vittoria al suo popolo

Amaya Saborit Alfonso

Stava in tutto, ma non appariva. Evitava le interviste per evitare che risaltasse  la sua opera. La sua preoccupazione materna per ogni compagno, per ogni famiglia contadina, nei giorni del lotta di guerriglia si estese dopo la vittoria al suo popolo.

Tutti avevano fiducia in lei e nessuno è mai stato deluso”, ha detto in un’occasione Nelsy Babiel Gutiérrez - una delle prima dipendenti dell’Ufficio del Consiglio di Stato su quella donna nata il 9 maggio del 1920 a  Media Luna, in Oriente, per  portare luce alla storia della nostra Patria.

Celia era una di donna che non temeva nulla . di quelle che uno non capiva come potesse distribuire il suo tempo per stare dappertutto e pensare a tutti i dettagli per il suo popolo e la sua Rivoluzione. Aveva questa qualità: la capacità d’essere una donna  dalle mille attività. Ricorderemo la sua partecipazione ai combattimenti di El Uvero, Pino del Agua, Guisa, il suo lavoro nella Sierra, la sua tenacia per essere la prima donna che occupò la posizione di  soldato combattete nelle fila dell’Esercito Ribelle, che scese trionfante il 1º gennaio del 1959 con Fidel.

E Celia era così, una donna come poche. Fu segretaria del Consiglio di Stato, deputata del Parlamento, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e della direzione nazionale della Federazione delle Donne Cubane.

Non va dimenticato il suo lavoro nella creazione dell’Ufficio dei Temi Storici, nel1964, e la sua dedizione assoluta alla salvaguardia della memoria storica della lotta d’insurrezione sulla quale informava Fidel.

“Il mio interesse in questo è che quando si scriva questa storia si dica realmente quello che è stata e che è. Non permettete che si scrivano storielle tralasciando queste carte,  nulla prova più dei documenti..”

Celia, una donna profondamente umana, la sua preoccupazione costante era con il popolo, la risposta rapida ad ogni problema che le inviavano, l’attenzione immediata quando la soluzione era nelle sue mani.  Quella era la vera Celia.

Il Comandante in  Capo pronunciò  in un’occasione parole che identificano con certezza la realtà e la verità dei sentimenti del fiore più autoctono della Rivoluzione:  “Ho sempre avuto una fiducia illimitata(...) nelle cose che ha organizzato Celia la cui mano, la cui idea non è per nulla assente in quello che possiamo vedere in qualsiasi impegno : la forma in cui si dedicava, l’arte con cui faceva le cose, l’amore che metteva, la forma in cui educava le compagne e i compagni e soprattutto la considerazione che aveva di tutti, la forma in cui conosceva tutti e apprezzava il lavoro di tutti. Io avevo una grande fiducia in tutto quello che faceva, quando organizzava, selezionava, aiutava ed educava”.

A 94 anni dalla sua nascita, Celia è in tutti i cubani: la dedizione, l’attenzione agli ideali che  sosteneva, riempiono oggi le pagine della nostra storia. (Traduzione GM – Granma Int.)
 

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