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Nel ricordo, a Cuba
A 38 anni dal crimine di
Barbados, i familiari delle vittime del
terrorismo di Stato hanno reso omaggio ai loro
martiri.
Amaya Saborit
Alfonso - Foto: Jose M. Correa

Processione e omaggio nel
Pantheon delle FAR ai martiri di Barbados nel
38ş anniversario del sabotaggio all’aereo della
Cubana. Familiari delle vittime del terrorismo,
studenti, atleti, e il popolo in generale hanno
reso omaggio alle 73 persone assassinate in quel
volo del 6 de ottobre de 1976.
“Oggi, a 38 anni dal crimine di Barbados ci
addolora sempre, ma non perchč gli assassini
camminano impuniti per le strade e nemmeno
perchč alcuni tra loro senza morti senza pagare
per la loro colpa: Barbados addolora per i
bambini che hanno atteso invano il ritorno dei
loro genitori”, ha assicurato Ana Laura Calle
Pérez, nipote di Wilfredo Pérez, pilota
dell’aereo sabotato, parlando durante la
cerimonia d’omaggio che si č svolta ieri lunedě
6, dopo la processione al Pantheon delle Forze
Armate Rivoluzionarie nel Cimitero di Colón.
A nome del leader storico della Rivoluzione
cubana, Fidel Castro, del Generale d’Esercito
Raúl Castro, Presidente dei Consigli di Statu e
dei Ministri, dei lavoratori del’Industria
Alimentare, l’Aeronautica civile e il popolo
cubano in generale, durate la cerimonia sono
state poste cinque corone di fiori per onorare
le 73 persone assassinate, tra le quali 57
cubani.
“Nell’Isola non sono poche le famiglie che si
ricordano con dolore i loro cari assassinati e
reclamano la giustizia che viene negata loro”,
ha riferito la giovane ed ha sottolineato che
Cuba č stata vittima di aggressioni, come
l’invasione di Girón, la guerra economica,
quella batteriologica, attentati e crimini
orrendi come quello di Barbados, che perň non
sono mai riusciti e non potranno mai uccidere le
idee di libertŕ, di giustizia e d’onore che sono
protagoniste della lotta del popolo cubano.
In rappresentazione di tutti i familiari delle
vittime del terrorismo, Calle Pérez ha difeso il
ruolo svolto dai Cinque Eroi cubani per
prevenire le azioni come questa e ha reclamato
l’immediata liberazione di Ramón, Antonio e
Gerardo.
“Se oggi Cuba non piange la morte di altri tra i
suoi figli, č proprio perchč loro hanno
sacrificato i loro anni, a beneficio del loro
popolo”, ha aggiunto.
Erano presenti il generale di divisione Antonio
Enrique Lussón,vice presidente del Consiglio dei
Ministri, Fernando e René, Eroi della Repubblica
di Cuba, e la generalessa di brigata Teté Puebla
con vari familiari dei Cinque e delle vittime
dell’aereo sabotato a Barbados, di vittime del
terrorismo di Stato e una vasta rappresentazione
del popolo cubano. ( Traduzione GM – Granma
Int.)
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