La Vergine delle
Nevi, Patrona del tabacco
Un prodotto del processo di transculturazione in
Cuba
Enrique Pertierra Serra
Don Fernado
Ortíz, il “terzo scopritore di Cuba”, sostiene
nella sua eccellente opera di consultazione
“Contrapunteo cubano del tabacco y el azúcar”
(del 1940), che il tabacco, attraverso la sua
storia, ha rappresentato “uno dei più
straordinari processi di transculturazione1” per
la celerità con cui si propagò l’utilizzo della
foglia aromatica quando supero la frontiera tra
il Nuovo e il Vecchio Mondo.
Di
sicuro, secondo Ortiz, da quando si è verificato
questo fenomeno a partire dal XVI secolo, questa
rapida diffusione fu associata a influssi o ad
effetti fisiologico prodotti nelle persone come
opera di Satana.
“Il tabacco piaceva ai sensi e alleviava le
tensioni psichiche (...) al di fuori del mero
impatto sensuale e anche in combinazione con
questo, l’indio sperimentava lo stimolo magico
religioso che lo muoveva ad usare il tabacco per
captare soddisfazioni, come medicinale od
offerta in relazione con il soprannaturale (...)
il tabacco impregnava tutto il sistema della sua
liturgia magica e religiosa (...) per questo i
conquistatori europei che erano cristiani,
avvertendo il carattere sacro del tabacco,
formularono il concetto della sua diabolicità
2”.
Ortiz
sostiene che furono i negri che adottarono l’uso
del tabacco, che avevano già visto con gli
indios, prima dei bianchi, perchè vivevano uniti
e fuggivano uniti sui monti per poter vivere
liberi.
Così in quasi tutte le religioni afrocubane
entrò il tabacco come strumento di rito e si
consacrò per sempre.
Gli ñáñigos
chiamavano il tabacco “endaba” e lo utilizzavano
nei “diritti” per rappresentare la potenza
soprannaturale nei riti di consacrazione.
Nella
Santeria afrocubana lucumí o yoruba alcune deità
come Changó, Ogún ed Eleguá fumano tabacco (chiamato
achá). Nelle liturgie della Santeria afrocubana
il tabacco si fuma in modo rituale, come una
continuità di quelle forme in cui lo facevano
gli aborigeni.
Il tabacco
giunge al mondo cristiano nel rinascimento, ma
non penetra nella sua già millenaria liturgia, e
poco a poco divenne un simbolo di opulenza e
potere, e si cristianizzò il suo utilizzo alla
fine dei pasti “per far sì che coincidesse
nell’atto allora abituale di benedire e dire
grazia a Dio per il già ricevuto pane nostro di
ogni giorno. Non c’era nulla di sacrilego in
quell’uso del tabacco 3.”
In Cuba, la
chiesa cattolica cominciò a percepire prima di
altre istituzioni sociali il tributo degli
abitanti che in forma privata iniziarono la
coltivazione del tabacco e la sua posizione
verso la pianta aromatica, fu da un punto di
vista economico, di difesa; dal punto di vista
liturgico, d’indifferenza; sino a che un bel
giorno, alla fine del decennio dei ‘40, a Mantua,
un piccolo paese perduti nella zona più nord
occidentale della provincia di Pinar del Río,
avvenne un fenomeno associato al tabacco che
ebbe come conseguenza che gli abitanti della
zona vollero esaltare la Santa Patrona, la
Vergine delle Nevi quale Patrona del tabacco.
Il fenomeno fu relazionato al repentino
deterioramento dei prezzi del settore del
tabacco nel territorio, come si legge nel
quotidiano locale Ecos de Mantua, difensore
degli interessi del municipio. Nella su edizione
del 20 luglio del 1946, Ecos de Mantua segnalava:
NON DOBBIAMO VENDERE IL TABACCO A PREZZI
IRRISORI
Facciamo un richiamo molto cordiale ai
raccoglitori del settore, perchè non accettino
transazioni sul loro tabacco a prezzi irrisori(...),
non dobbiamo vendere il nostro tabacco a meno
del prezzo minimo .
Il mese dopo Ecos de Mantua riprese il tema:
EDITORIALE
La Crisi del Tabacco
Il nostro popolo sta attraversando una difficile
situazione economica. Il tabacco, la sua
principale fonte di ricchezza, per cause che non
conosciamo, è sempre più basso nel mercato
nazionale.
Potrebbe
essere una congiura dei grandi magnati del
tabacco contro i piccoli produttori o una
rappresaglia contro il governo per aver fissato
in venti pesos il prezzo minimo del quintale.
Comunque il nostro popolo sta pagando in monete
di sofferenza e penurie le macchinazioni … .
E in
settembre offerse una breve panoramica sulla
crisi economica in cui era immersa l’economia
del municipio, come risultato del deterioramento
dei prezzi del tabacco:
EDITORIALE
MANTUA: DISOCCUPAZIONE E MISERIA
Mantua attraversa uno dei periodi economici più
critici della sua storia. Il tabacco, principale
e quasi unica fonte di ricchezza, si trova
ancora nel campo e sembra disprezzato dai suoi
compratori che vogliono ottenere il prodotto a
basso prezzo. Sono scarsi i negoziati iniziati e
il lavoro è poco … .
L’anno dopo
però la situazione cambiò, i prezzi del tabacco
andarono alle stelle e prima della fine d’agosto
- il 5 di questo mese è il giorno in cui si
celebra la Festa della Vergine delle Nevi - i
lavoratori del tabacco di Mantua avevano venduto
tutto il raccolto più il tabacco avanzato
dell’anno prima. Si pensò che era avvenuto un
miracolo, frutto delle preghiere offerte dai
lavoratori del tabacco e dal popolo in generale,
alla Vergine delle Nevi per tutto l’anno. Ecos
de Mantua risaltò:
OH, LA VERGINE DELLE NEVI!
Il nostro popolo di Mantua non potrà mai perdere
la fede nella sua eccelsa e divina Patrona, la
santissima Vergine delle Nevi, che ha fatto di
nuovo il miracolo. Il nostro tabacco aspettava
le offerte nel giorno in cui si celebrava la
festa della Patrona e tutto il popolo accorse
con ammirabile raccoglimento alla processione,
pregando che si vendesse il tabacco e si
evitasse la catastrofe che avevamo segnalato e
il tabacco si vendette prima della fine del mese
d’agosto, facendo cessare l’allarme e
inquietudini.
I nostri
amici devono ricordare che Ecos de Mantua, nei
suoi editoriali, domandava che di fronte alla
consegna e alla mancanza di domanda del tabacco,
si considerava una salvezza conveniente non
seminarlo quell’anno. La Santissima Vergine
ascoltò le preghiere di tutti i mantuani ed il
miracolo avvenne per la sua divina grazia e
benevolenza senza limiti.
Noi
chiedemmo al virtuoso parroco, il nostro caro
padre Atanasio de Mokoroa e de Muxica, di
organizzare un Te-Deum in azione di grazia e che
tutto il popolo vi assistesse per ringraziare la
nostra eccelsa Patrona Così come abbiamo fede
della Vergine eccelsa per i suoi miracoli,
dobbiamo mantenere il culto a Lei in maniera
permanente ed efficace, non dobbiamo
dimenticarci di Lei quando usciamo dal pericolo,
com’è successo adesso .
La proposta
d’assegnare alla Vergine delle Nevi il titolo di
Patrona del Tabacco poteva giungere solo da León
Brunet , direttore di Ecos de Mantua, e alla
metà del 1948 l’idea apparve nelle pagine del
giornale.
LA PATRONA DEL TABACCO
A proposito del reverendo e Illustrissimo Signor
Vescovo di Pinar del Río, Monsignor Evelio Díaz
Cía si stanno facendo le gestioni pertinenti
perchè la chiesa Cattolica e Apostolica, in
accordo con tutti noi che lavoriamo nel tabacco,
dichiari Patrona del Tabacco la nostra Divina
Vergine “Nostra Signora delle Nevi di Mantua M.N.”
Siamo certi
che tutta la provincia di Pinar del Río saprà
accogliere con gratitudine questa notizia, già
che tutte le preghiere nell’epoca del raccolto
del tabacco sono indirizzate alla eccelsa
Patrona del nostro popolo, che non riguarderà
più solo il municipio ma sarà d’ordine
provinciale.
Applaudiamo
l’idea di coloro che lottano con impegno, perchè
la Vergine delle Nevi, tanto venerata da noi,
estenda il suo manto protettore su tutti coloro
che lavoriamo nel settore, nei più vari modi.
Che così
sia .
Senza
dubbio la petizione apparentemente non fu attesa
dalla Chiesa Cattolica e il tema sembrò restare
nel dimenticatoio, perchè in nessun altro numero
di Ecos de Mantua si accennò al tema che fu
ripreso sette anni dopo nelle pagine di un’altra
pubblicazione: la Gaceta Tabacalera, fondata da
Humberto Fernández Pulido, nato il 26 dicembre
del 1917 a Los Arroyos de Mantua. Giornalista
autodidatta, fondò nel decennio del 1930 i due
primi giornali locali: Tierra adentro e El
cruzado, tutti e due in formato tabloide, ma
negli anni ‘40 emigrò a L’Avana dove cominciò a
lavorare come giornalista del Palazzo
Presidenziale, sino a che Batista sferrò il
colpo di stato nel 1952; allora per motivi
politici ritornò a a Pinar del Río dove continuò
a lavorare come giornalista sino alla sua morte,
avvenuta il 4 settembre del 1956.
La Gaceta
tabacalera, il cui primo numero apparve il 15
maggio del 1954, con frequenza mensile dapprima
e bimensile a partire dal 1956, se autodefiniva
“la voce ufficiosa del settore del tabacco ”; il
suo disegno era molto semplice, eseguito con un
montaggio derivato da un tappeto di Crespo
Manzano, pittore di Pinar, adorno di foglie e
fiori di tabacco verde. Nel suo quarto inferiore
sinistro c’era una foto che richiamava la
colonna di prima pagina intitolata Motivo di
copertina. Il suo formato e stilo erano quelli
tradizionalmente usati per tutte le
pubblicazioni periodiche dell’epoca; la contro
copertina e il rovescio erano destinate agli
annunci pubblicitari di commerci del capoluogo
della provincia, e molte pagine erano dedicate
alla cronaca sociale - relazionata alle famiglie
dei coltivatori di tabacco ricchi o poveri - e
le altre erano destinate a temi relazionati con
la coltivazione e il commercio del tabacco,
nelle quali si difendevano gli interessi dei
produttori e si criticavano gli ingiusti prezzi
dei compratori, nei casi in cui erano
esageratamente bassi. In alcune pagine si
trattavano temi culturali e tra queste una era
di poesia e pubblicava le creazioni di Fernandez
Pulido.
Nel numero
di luglio del 1954 apparve nel quarto sinistro
della copertina una figurina della patrona di
Mantua, opera di Crespo Manzano e nella colonna
Motivo de la portada, si chiedeva al Vescovo di
Pinar del Río –come aveva fatto Ecos de Mantua -
l’investitura della Vergine delle Nevi come
Patrona del tabacco.
“…santificando e migliorando la copertina di
questa rivista, organo ufficioso dei lavoratori
del tabacco con l’immagine della Santissima
Vergine, e con questa preziosa invocazione,
vogliamo significare unicamente che nelle nostre
coscienza cristiane prevale il santo impegno e
che come cubani, come abitanti di Pinar, come
lavoratori del tabacco, ci sentiremmo
profondamente grati se le alte autorità
ecclesiastiche, che hanno il legato della fede
di Cristo, accolgano la supplica delle migliaia
di persone e dichiarino la bella, miracolosa e
santissima Vergine delle Nevi, Patrona del
Tabacco”.
Di fronte
al silenzio della massima autorità della Chiesa
di Pinar del Río, Pulido tornò alla carica nel
numero d’agosto del 1955, approfittando che era
il mese della Festa della Patrona di Mantua e
nelle pagine 10 e 11 pubblicò un suo articolo
intitolato: Nostra Signora delle Nevi reclama
una risposta dalle autorità ecclesiastiche.
“…Siamo
certi che questo santo impegno ha avuto
risonanza nel cuore di tutti i produttori di
tabacco che professano la fede in Cristo, che
sono stati battezzati, sono cristiani e quindi
venerano tutte le sacre immagini, perchè da ogni
parte ci sono giunti complimenti e adesioni. È
passato diverso tempo, ma le autorità a cui
abbiamo presentato la petizione, a cui abbiamo
fatto la supplica nelle forme più adatte ai loro
sacri ordini, non hanno ancora risposto. Esiste
forse qualche impedimento religioso? La Gaceta
tabacalera, i cui sentimenti si scoprono nella
presente pagina, prega le nostre autorità
ecclesiastiche di rispondere prontamente a
questa domanda e se non esistono impedimenti
religiosi, che si dichiari la miracolosa,
bellissima e sacrosanta Nostra Signora delle
Nevi, Patrona del Tabacco”.
Con
sorpresa dei lettori, quella che sembrò la
risposta ufficiale della chiesa cattolica, un
articolo di Monsignor Evelia Díaz y Cía, vescovo
di Pinar del Río intitolato Origene
dell’adorazione mariana, appariva sotto la nuova
petizione di Fernández Pulido. Senza citare in
alcun modo la richiesta di nominare la Vergine
Patrona del tabacco, il Vescovo si limitava a
spiegare l’essenza di questa invocazione nel
culto cattolico.
“Sotto il
Pontificato di Liberio (352-366 dC), visse in
Roma un uomo molto ricco chiamato Giovanni,
sposato con una dama della sua stessa posizione
sociale. Dato che dopo molti anni di matrimonio
non riuscivano a procreare, i due decisero di
lasciare la loro eredità alla Vergine Maria, a
cui erano molto devoti. Con infinite preghiere
supplicavano ogni giorno la vergine di segnalare
loro l’opera a cui desinare le loro ricchezze.
Nella notte di un soffocante 4 agosto – era
l’anno 358 – la Vergine apparve nei sogni del
patrizio e di sua moglie e disse a tutti e due
che la mattina dopo dovevano andare sulla
collina dell’Esquilino e nella zona in cui
avessero trovato la neve - agosto è il mese più
caldo dell’anno a Roma - edificare un tempio
dove i suoi fedeli la potessero venerare. Con
quell’opera, il loro desiderio sarebbe stato
esaudito.
Il 5 agosto, all’alba, la coppia si svegliò di
soprassalto; si confessarono la singolare
esperienza della notte precedente e decisero di
raccontare tutto al prelato e la loro sorpresa
non poteva essere più grande quando Liborio
disse loro che la Vergine gli aveva fatto la
stessa rivelazione.
Il Sommo Pontefice convocò il popolo ed assieme
al clero partirono tutti in processione verso il
luogo indicato dalla Vergine. Giungendo
all’Esquilino la folla si mise a cercare un
segnale e quasi immediatamente uno degli
esploratori diede l’allarme. Tutti corsero a
riunirsi nel luogo da dove era partito il
segnale: un vasto spazio sulla cima della
collina era coperto di neve nel mezzo dell’afa
estiva.
Sulla neve il Papa disegnò il tracciato della
futura chiesa della Vergine dl Nevi “ad Nives” e
dopo un certo tempo iniziò la costruzione di un
tempio sontuoso, il primo in Roma dedicato alla
Vergine Maria.
All’inizio il tempio fu battezzato con il nome
di Nostra Signora delle Nevi, ma, dato che a
Roma stava costruendone un secondo per venerare
la Vergine, a questo si diede il nome di Santa
Maria Maggiore per distinguerla dalle altre
chiese.
L’arrivo di
questa Vergine nelle terre cubane ha la sua
spiegazione precisamente nello sbarco in un
punto del litorale nord degli stessi figli
d’Italia a cui si attribuisce la fondazione di
Mantua, precedente che fu seguito poi
dall’edificazione nel paese d’una parrocchia con
lo stesso nome.
Secondo la tradizione popolare i marinai
comandati dal capitano Anatolli Fiorenzana,
presero dal brigantino danneggiato un’immagine
del busto della Vergine delle Nevi, Patrona del
veliero e la imbarcarono su una scialuppa di
salvataggio. Nel primitivo insediamento - il
futuro Los Arroyos – costruirono un oratorio di
tavole di palma e di foglie e collocarono
l’immagine. Stabilito l’insediamento definitivo
gli italiani costruirono una cappella, con gli
stessi rustici materiali a lato del Cammino
Reale, su una piccola elevazione dove oggi si
trova la parrocchia, a 800 metri circa dal fiume
e collocarono sopra la porta il nome del
brigantino.
Il giornalista e investigatore Rafael A. Bernal
Castellanos nel suo articolo “Gli abitanti della
zona di Pinar del Río chiedono un Patrona per il
tabacco”, si chiedeva perchè monsignor Evelio
aveva dato quella spiegazione e non una risposta
precisa.
Quella
dettagliata spiegazione fu un sottile
suggerimento per far sì che si valutassero,
senza passioni locali, gli elementi che potevano
giustificare il patronato e si prendessero in
considerazione i dettagli dell’origine di
quell’invocazione tanto lontana da una
coltivazione come quella del tabacco.
Voleva forse aspettare sino a che fosse evidente
che non esistevano obiezioni tra tutti i fedeli
sulla proclamazione?
Prima aveva
commentato:
“Non credo
che non ci sia sostegno per quest’idea, ma è
curioso che si riferisce alla Patrona di Mantua,
quando in questo territorio, anche se si coltiva
il tabacco, questo non è esattamente il
principale prodotto agricolo e i coltivatori di
zone più produttive, e tanti cattolici come gli
amici mantuani non abbiano chiesto tale
condizione per i loro rispettivi santi tutelari
”.
Evidentemente Bernal Castellanos non conosceva
la situazione che si era creata in Mantua con il
prezzo del tabacco nel 1946 e la felice
soluzione della crisi due anni dopo nelpriodo
dell afesta aptrnale e a propósito del
apetizione formulata da Ecos de Mantua,
moltoprima che lo facesse Fernández Pulido nella
sua Gaceta Tabacalera.
“In una recente internista concessa da Monsignor
José Siro Bacallao, che è stato per 30 anni
Vescovo di Pinar del Río, mi ha fatto sapere che
un ricco produttore di tabacco, Diego Rodríguez,
padrone della fattoria el Corojo, nel municipio
produttore di tabacco di San Luis, ha cominciato
a promuovere, attraverso le figlie, molto
cattoliche e vicine a Monsignor Evelio Díaz,
l’iniziativa dei mantuani, animato ga quel che
aveva letto nella Gaceta Tabacalera. Il Vescovo
gli ha spiegato che per dare un passo simile, la
Chiesa Cattolica necessitava che moltissima
gente chiedesse l’investitura della Vergine
delle Nevi durante un lungo periodo”.
A giudizio
dell’investigazione di Bernal Castellanos:
“La
richiesta piena d’emozione e rispettosa, allude
a milioni di cubani e senza dubbio richiama
l’attenzione che dopo un anno e mezzo apparve
nella rivista solo una lettera che appoggiava la
petizione, anche se nella presentazione della
stessa, il direttore della pubblicazione
indicava che ne aveva ricevute molte
personalmente come messaggi alla Gaceta del
tabacco ed in un programma radiofonico che
presentava ”.
Di tutto quello restano solo due figurine. La
prima grazie al pennello di Crespo Manzano,
nella quale si vede la Vergine con ai lati due
piante di tabacco fiorite. Fu stampata in una
data precedente la proposta del Ecos de Mantua,
dimostrando che due anni prima era già un
sentimento popolare. L’altra, molto più
suggerente, ma di minor qualità artistica, fu
dipinta da A. Pérez Urriola nel 1949 e restò un
progetto che giace dimenticato e ignorato in un
angolo della sagrestia di una parrocchia di
Pinar del Río.
La proposta d’investire la Vergine delle Nevi
Patrona del tabacco, evidentemente è un prodotto
del processo di transculturazione nel quale
l’Isola di Cuba fu coinvolta dopo la sua
conquista e colonizzazione.
Di tutti
quegli avvenimenti resta una medaglia
d’alluminio con un’iscrizione in ogni faccia,
che recita: “Nostra Sinonra delle Nevi, Patrona
del tabacco, prega per noi!”, venerata nella
Chiesa Marrocchiale di Mantua - M.N. Pinar del
Río, Cuba, assieme a due immaginette. (Traduzione
Gioia Minuti)
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