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Cuba mantiene il tasso di
mortalità infantile più basso della sua storia
L’Isola è una delle nazioni del
mondo con il più basso indice.
Nicholas Valdés

Cuba ha terminato il 2014 con un tasso di 4,2
per ogni mille nati vivi, ossia il paese
mantiene il tasso di mortalità infantile più
basso della sua storia, ha informato il
quotidiano Granma.
Questo risultato ottenuto ugualmente alla fine
del 2013, pone l’Isola tra le prime nazioni del
mondo con il più basso indice.
Questo risultato si deve al sistema di salute,
all’assistenza offerta a tutte le donne in
attesa e al neonato, con un miglioramento del
tasso della mortalità materna, che nel 2014 è
sceso dal 38.9 al 35.1 per ogni 100.000 nati
vivi.
Il capo del Dipartimento del Programma Materno
Infantile, Roberto Álvarez, ha spiegato che nel
2014 si è lavorato per ridurre gli effetti delle
nascite premature ed è stato generalizzato l’uso
del progesterone per tutte le gestanti con il
rischio di un parto prematuro.
“Inoltre sono stati utilizzati in modo più
efficiente i posti disponibili delle case
materne, sono stati perfezionati i protocolli
del maneggio perinatale ed è stata incrementata
la sopravvivenza dei neonati che pesano meno di
1.500 grammi nei servizi di neonatologia”, ha
sottolineato Álvarez.
Lo specialista ha segnalato che il basso tasso
di mortalità infantile è il risultato della
priorità che il sistema cubano di salute assegna
al programma di diagnosi, seguimento e
prevenzione dei problemi congeniti e alle
malattie genetiche.
“L’attenzione dedicata a questi parametri ha la
sua forza maggiore nella presenza di assessori
genetici nel sistema di assistenza primaria
della salute, come parte di una rete che
comprende tutti i livelli di assistenza
sanitaria nel paese” ha concluso. (PL/
Traduzione GM - Granma Int.)
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