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Il merito è vestito di bianco
La speciale importanza che ha
attualmente la risposta dei membri del
contingente Henry Reeve, è stata sottolineata
durante la cerimonia per la celebrazione del
Giorno della Medicina
Lisandra Fariñas
Acosta - Foto: Jorge Luis González

Cerimonia Nazionale per il Giorno
della Medicina Latinoamericana, nell’Istituto di
Oncologia e Radiobiologia.
Il riconoscimento a coloro che con umiltà e
dedizione disinteressata esercitano oggigiorno
il nobile impegno di curare e lottano per la
vita del nostro popolo e di quelli di altri
paesi fratelli, non è mancato ieri, 3 dicembre,
Giorno della Medicina Latinoamericana.
Ed è stato precisamente l’Istituto Nazionale di
Oncologia e Radiobiologia (INOR), istituzione di
riferimento nazionale per la diagnosi e il
trattamento del cancro - la prima causa di morte
oggi nell’Isola e una delle sfide che il sistema
di salute pubblica affronta- la sede scelta per
la celebrazione della cerimonia per questa data,
per gli eccellenti risultati di lavoro
realizzati nell’anno.
“È un giorno di riaffermazione e di stimolo, ma
anche di impegno con i nuovi compiti derivati
dal processo d’implementazione delle Linee di
Politica economica e sociale del Partito e la
Rivoluzione”, diceva il messaggio del Ministro
di Salute Pubblica, indirizzato a tutti i
lavoratori del settore, letto dal dottor
Luis Curbelo Alfonso, direttore del INOR.
“Noi ci troviamo nella seconda tappa di
approfondimento delle trasformazioni del settore
con l’obiettivo di perfezionare la
riorganizzazione, la compattazione e la
regionalizzazione assistita dei servizi, per
incrementare il controllo delle risorse e
rinforzare i valori, l’etica, l’esigenza e la
disciplina.
Ugualmente è un nostro compito elevare lo stato
di salute della popolazione, garantire la
qualità dell’assistenza, incrementare la
soddisfazione e rendere più efsiciente e
sostenibile il sistema nazionale di salute”,
diceva ancora il messaggio.
È stata inoltre confermata la speciale
importanza che ha attualmente la risposta dei
membri del Contingente Henry Reeve, che
combattono ogni giorno l’epidemia di Ebola in
Africa occidentale e la cui dedizione e
abnegazione meritano tutto il nostro infinto
riconoscimento.
Il dottor Roberto Morales Ojeda, ministro di
Salute Pubblica, ha detto a Granma che: “È
esattamente la consegna a questa causa della
salute del popolo, in ogni consultorio,
policlinico, ospedale o istituzione sociale,
quello che rende il nostro sistema un
riferimento internazionale. In tutti questi anni
la Rivoluzione ha diffuso inoltre il concetto
internazionalista della nostra medicina,
contribuendo a migliorare la salute di migliaia
di persone nel mondo. Oggi siamo presenti il 67
paesi con più di 50 000 collaboratori. Tra loro
più di 25.000 sono medici e il 65% sono donne.
Tutto questa traduce l’alto grado d’impegni e il
senso del dovere dei nostri professionisti”, ha
spiegato a questo giornale.
Il ministro ha commentato che le tre brigate
cubane di 256 collaboratori che sono in
Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia
affrontando l’epidemia di Ebola, hanno ricevuto
un messaggio speciale di tutto il popolo di
Cuba, dei loro compagni in camice bianco, della
direzione del sindacato e del ministero, che li
guardano orgogliosi nel compimento altruista di
una missione che non solo sta aiutando a salvare
vite in Africa, ma anche a preservare l’umanità.
Durante la cerimonia sono stati consegnati i
riconoscimenti Manuel Fajardo a dieci lavoratori
dell’ INOR, per i loro 20 anni di lavoro
nell’istituzione, che ha ricevuto a sua volta un
riconoscimento per la qualità umana e
professionale dei suoi 1.145 lavoratori.
Il dottor Santiago Badía González, segretario
generale del Sindacato Nazionale dei lavoratori
della Salute ha riferito che quest’anno sono
stati assistiti nell’INOR 128.428 pazienti
cubani e sono state realizzate circa 4.500
operazioni.
“Il prestigio e il merito dei lavoratori della
salute pubblica cubana superano i limiti delle
nostre frontiere, com’è stato espresso dalla
presidenza di Cuba nella 67ª Assemblea dell’
Organizzazione Mondiale della Salute, e
ratificato di recente nella Sessione della
Assemblea della ONU, il 28 ottobre del 2014”, ha
riferito ancora.
“Il merito è di coloro che già non ci
appartengono, come avrebbe detto il savio
Esculapio nei suoi consigli e oggi difendono
la nobile vocazione dilavare vite”.
( Traduzione GM - Granma Int.)
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