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								La fiamma immortale della 
								Rivoluzione  
								
								Fidel e Raúl sono stati 
								dichiarati Delegati d’Onore al X Congresso 
								dell’Unione dei Giovani  Comunisti, è stato 
								dichiarato nel discorso che ha preceduto la 
								Marcia delle Fiaccole nella capitale. 
								
								Lissy Rodríguez / 
								María Carla O'Connor, studentessa di giornalismo
								- Foto: Yander Zamora
 
								 
								
								Nella notte del 27 gennaio, l’oscurità è stata 
								inghiottita dalla fiamma di dieci fiaccole 
								gigantesche sorrette da dieci atleti cubani e 
								dalla luce della costellazione formata da Cinque 
								Stelle che hanno brillato insieme nel firmamento 
								di fuoco di calle San Lázaro. 
								
								La Marcia delle Fiaccole non poteva essere 
								diversa, perchè il 62º anniversario della 
								nascita del più universale dei cubani ha 
								ricordato anche il 70º anniversario 
								dell’ingresso all’Università de L’Avana del 
								leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel 
								Castro. 
								
								Hanno accompagnato la gioventù cubana José Ramón 
								Machado Ventura, secondo segretario del Comitato 
								Centrale del Partito e vicepresidente dei 
								consigli di Stato e dei ministri; Miguel 
								Díaz-Canel Bermúdez, membro del Burò Politico 
								del Partito e primo vicepresidente dei Consigli 
								di Stato e dei Ministri; il Comandante della 
								Rivoluzione  Ramiro Valdés Menéndez, membro del 
								Burò Politico del Partito e vicepresidente dei 
								Consigli di Stato e dei Ministri; Mercedes López 
								Acea, membro del Burò Politico del Partito, 
								vicepresidentessa del Consiglio di Stato e prima 
								segretaria del Partito nella capitale; José 
								Ramón Balaguer Cabrera, membro della Segreteria 
								del Comitato Centrale del Partito che, con  
								Machado Ventura e Ramiró Valdés, fu protagonista 
								della prima Marcia delle Fiaccole.  
								
								Ugualmente erano presenti i nostri Eroi, Gerardo 
								Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González e 
								René González, con i loro familiari. 
								
								L’Unione dei Giovani Comunista ha scelto questo 
								momento solenne per assegnare la condizione di 
								delegati d’onore al suo X Congresso a coloro che 
								sono stati la guida della gioventù in questi 
								anni di lotta: il leader storico della 
								Rivoluzione, Fidel Castro, il Generale 
								d’Esercito  Raúl Castro e il Comandante José 
								Ramón Machado Ventura. 
								
								Yosvani Montano Garrido, presidente nazionale 
								della Federazione Studentesca Universitaria 
								(FEU), ha detto prima dell’inizio della Marcia, 
								che i giovani avrebbero sfilato con l’allegria 
								della vittoria, frutto della perseveranza, la 
								decisione e la fermezza di un popolo che ha 
								fatto sua la promessa di Fidel, con migliaia di 
								uomini e donne di buona volontà nel mondo, e ha 
								reso possibile il ritorno a casa dei Cinque.
								 
								
								Il presidente della FEU ha risaltato l’impegno 
								di essere conseguenti con il recente messaggio 
								di Fidel all’organizzazione, indicando che i 
								giovani devono essere eredi del suo spirito di 
								lotta. Ugualmente ha richiamato a preservare il 
								Martí senza tempo che è sempre vivo nel pensiero 
								delle nuove generazioni di cubani.  
								
								“Arde la Patria nel mio petto”, è stata la 
								parola d’ordine con la quale migliaia di 
								studenti e professori hanno sfilato, scortati da 
								70 bandiere: l’insegna nazionale, quella della 
								gioventù comunista e quelle delle organizzazioni 
								studentesche, da calle San Lázaro alla Fragua 
								Martiana con l’impeto e l’allegria d’essere 
								protagonisti di una tradizione che è raccolta 
								tra le gloriose pagine della storia cubana.
								 
								
								A 65 anni, da quando i giovani della Generazione 
								del Centenario riempirono le strade de L’Avana 
								per festeggiare il centenario della nascita di 
								José Martí e lasciarono impressa la rotta 
								storica dalla maestosa collina universitaria 
								sino alla Fragua Martiana, si sono sentite le 
								parole di ringraziamento dei giovani per coloro 
								che mesi dopo, nello stesso 1953, assaltarono le 
								caserme Moncada e Carlos Manuel de Céspedes. 
								
								L’euforia delle Fiaccole   
								
								L’euforia dei giovani in marcia ha riempito 
								tutta la calle San Labaro.  
								
								Gli studenti delle distinte facoltà e 
								università, con gli insegnanti hanno gridato 
								insieme le parole d’ordine e gli slogan. 
								 
								
								Alcuni hanno condiviso con Granma i sentimenti a 
								fior di pelle, come i rappresentanti della 
								Facoltà di Comunicazione dell’Università de 
								L’Avana.  
								
								Davanti al gruppo di studenti, Max Barbosa, 
								iscritto al quinto anno della facoltà di 
								giornalismo, ha dichiarato a voce ben alta: “Se 
								c’è qualcuno che emerita questi omaggi qui  e in 
								qualsiasi parte del mondo è José Martí. Per 
								questo sono qui e sono molto orgoglioso di 
								essere cubano e martiano.  
								
								Rita Cambara, anche lei studentessa di 
								giornalismo, ha detto: “Questa è la mia prima 
								volta in questa Marcia delle Fiaccole e sono 
								doppiamente contenta d’essere qui, prima di 
								tutto perchè  ci sono René, Antonio, Gerardo e 
								Fernando, e poi
								
								 perchè sto riportando questo fatto storico per 
								il settimanale  Trabajadores”. ( Traduzione 
								GM - Granma Int.) 
								
								
  
								 
								 
								 
								 
								 
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