Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5 

     

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                                    L'Avana. 26 Giugno 2014

 

Religiosi cubani uniti dalla fede,
per la causa dei  Cinque


Deisy Francis Mexidor

“La lotta per la libertà degli antiterroristi cubani ancora reclusi negli USA, ha unito i religiosi  al di là di qualsiasi differenza”, ha affermato il reverendo Pablo Odén Marichal.

In un’intervista con Prensa Latina, Marichal,  coordinatore della Piattaforma Intereligiosa cubana, ha detto che le religioni proclamano l’amore, la pace e la giustizia, concetti che  Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González hanno sempre sostenuto nella loro battaglia per difendere la vita.

"La loro lotta è stata contro il terrorismo, che è la minaccia più grande che esiste attualmente contro la pace”, ha sottolineato il reverendo.

Per questo abbiamo deciso di non discutere le differenze ma di metterci d’accordo nel lavorare ad un impegno per la pace e  per l’essere umano e ci uniamo attorno a questo proposito  comune nel contesto cubano, per far sì che Hernández, Labañino e Guerrero tornino alle loro case”, ha aggiunto.

“Presto si compiranno 16 anni dal loro arresto e sono già troppi, ha indicato Marichal, che ha ricordato la recente diffusione di una Lettera della Piattaforma Intereligiosa che si somma al clamore cresceste della comunità ecumenica degli Stati Uniti, che chiede un cambio di politica della Casa Bianca verso Cuba.

La lettera firmata dai leaders religiosi cubani, è stata diffusa l’11 giugno durante una giornata d’appoggio ai Cinque, svolta a  Washington DC.

“Abbiamo fatto al proposta al Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti e al Servizio Mondiale delle Chiese, ha aggiunto il reverendo , di lavorare insieme a temi che sono comuni come l’eliminazione del blocco economico, finanziario e commerciale, imposto a Cuba dagli USA più di 50 anni fa, un reclamo appoggiato dalla maggioranza nordamericana.

Inoltre per lavorare insieme contro il terrorismo e a favore delle conversazioni per l’eliminazione del barriere che separano i due popoli in un dialogo senza condizioni, basato nel rispetto e l’uguaglianza, come ha già reiterato il governo di Cuba.

Marichal ha partecipato a un Forum  in internet dedicato al caso di Hernández, Labañino e Guerrero, auspicato dall’ Associazione Cubana delle Nazioni Unite (ACNU) e da altre organizzazioni della società civile.

Il forum "Li vogliamo a casa già”, è stato realizzato alla vigilia del 26 di giugno,  Giornata Internazionale in appoggio alle vittime della tortura.

Navigatori di diversi paesi: Italia, Svizzera e  Brasile, si sono interessati a vari aspetti vincolati alla facoltà  del presidente statunitense Barack Obama per liberare i tre combattenti, sempre ingiustamente reclusi.

Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato Internazionale per la Libertà di questi uomini ha detto che  contro i Cinque in generale è stata applicata una forma di tortura sottile, in tutti questi anni, che si è estesa anche alle loro famiglie.

Hanno risposto a diverse domande anche Ailí e Laura, figlie di Ramón Labañino.

( Traduzione GM- Granma Int.)

 

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