Religiosi cubani uniti dalla fede,
per la causa dei Cinque
Deisy Francis Mexidor
“La lotta per la libertà degli antiterroristi
cubani ancora reclusi negli USA, ha unito i
religiosi al di là di qualsiasi differenza”, ha
affermato il reverendo Pablo Odén Marichal.
In un’intervista con Prensa Latina, Marichal,
coordinatore della Piattaforma Intereligiosa
cubana, ha detto che le religioni proclamano
l’amore, la pace e la giustizia, concetti che
Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio
Guerrero, Fernando González e René González hanno
sempre sostenuto nella loro battaglia per
difendere la vita.
"La loro lotta è stata contro il terrorismo, che è
la minaccia più grande che esiste attualmente
contro la pace”, ha sottolineato il reverendo.
Per questo abbiamo deciso di non discutere le
differenze ma di metterci d’accordo nel lavorare
ad un impegno per la pace e per l’essere umano e
ci uniamo attorno a questo proposito comune nel
contesto cubano, per far sì che Hernández,
Labañino e Guerrero tornino alle loro case”, ha
aggiunto.
“Presto si compiranno 16 anni dal loro arresto e
sono già troppi, ha indicato Marichal, che ha
ricordato la recente diffusione di una Lettera
della Piattaforma Intereligiosa che si somma al
clamore cresceste della comunità ecumenica degli
Stati Uniti, che chiede un cambio di politica
della Casa Bianca verso Cuba.
La lettera firmata dai leaders religiosi cubani, è
stata diffusa l’11 giugno durante una giornata
d’appoggio ai Cinque, svolta a Washington DC.
“Abbiamo fatto al proposta al Consiglio Nazionale
delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti e al
Servizio Mondiale delle Chiese, ha aggiunto il
reverendo , di lavorare insieme a temi che sono
comuni come l’eliminazione del blocco economico,
finanziario e commerciale, imposto a Cuba dagli
USA più di 50 anni fa, un reclamo appoggiato dalla
maggioranza nordamericana.
Inoltre per lavorare insieme contro il terrorismo
e a favore delle conversazioni per l’eliminazione
del barriere che separano i due popoli in un
dialogo senza condizioni, basato nel rispetto e
l’uguaglianza, come ha già reiterato il governo di
Cuba.
Marichal ha partecipato a un Forum in internet
dedicato al caso di Hernández, Labañino e
Guerrero, auspicato dall’ Associazione Cubana
delle Nazioni Unite (ACNU) e da altre
organizzazioni della società civile.
Il forum "Li vogliamo a casa già”, è stato
realizzato alla vigilia del 26 di giugno,
Giornata Internazionale in appoggio alle vittime
della tortura.
Navigatori di diversi paesi: Italia, Svizzera e
Brasile, si sono interessati a vari aspetti
vincolati alla facoltà del presidente
statunitense Barack Obama per liberare i tre
combattenti, sempre ingiustamente reclusi.
Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato
Internazionale per la Libertà di questi uomini ha
detto che contro i Cinque in generale è stata
applicata una forma di tortura sottile, in tutti
questi anni, che si è estesa anche alle loro
famiglie.
Hanno risposto a diverse domande anche Ailí
e Laura, figlie di Ramón Labañino.
( Traduzione GM- Granma Int.)
|