L’Industria cubana apre le sue
porte agli investimenti stranieri
Cira
Rodriguez César
Eloy Álvarez, vice ministro del ramo, ha esposto
ai rappresentanti di 23 nazioni presenti alla
Prima Convenzione ed Esposizione Internazionale
dell’Industria Cubana, Cubaindustria 2014, le
possibilità che offre il settore, con l’apporto
della nuova legislazione.
In
accordo con l’analista, per coloro che vorranno
investire e partecipare allo sviluppo di questo
settore, esistono ampi vantaggi.
Ritratta di approfittare di una delle azioni più
strategiche nel processo d’attualizzazione del
modello economico cubano, che si distingue per
l’interesse dello Stato di assicurare uno
sviluppo sostenibile per la nazione.
Tra gli elementi che avallano l’attrazione di
capitali stranieri, il dirigente del Ministero
dell’Industria ha citato le politiche approvate
dall’organismo, tra le quali il riciclaggio, le
macchine ferramenta, gli strumenti, i
contenitori e gli imballaggi, a cui si
sommeranno la fabbricazione e la copertura dei
pneumatici e lo sviluppo dell’elettronica.
Importati si realizzeranno anche negoziati per
riattivare e dare un impulso al settore
automobilistico, a quello degli strumenti
sanitari economici e di lusso e degli
elettrodomestici, ai prodotti e strumenti
vincolati all’informatica e alle comunicazioni,
agli accumulatori di piombo, bulbi e ampolle di
vetro, tra l’altro.
Álvarez ha segnalato che le proposte d’affari si
devono inserire nei programmi di sviluppo
economico sino al 2010, approfittando delle
capacità industriali disponibili, oltre che
dell’ elevata preparazione professionale nel
settore.
Inoltre i funzionari del Ministero del
Commercio Estero e l’Investimento Straniero e
dell’Ufficio della Zona Speciale di Sviluppo di
Mariel hanno spiegato ai partecipanti a
Cubaindustria la decisione del Governo di
trasformare l’investimento straniero in
complemento degli sforzi nazionali per fomentare
il ritmo di crescita del PIL.
Si sta lavorando per garantire nell’ultimo
trimestre di quest’anno le parcelle per lo
stabilimento dei primi imprenditori e
l’urbanizzazione di 55 ettari nel Parco
Industriale d’alta tecnologia, per costruire
edifici e cominciare lo sfruttamento dei
terreni.
Tutti hanno coinciso che per l’industria cubana
l’investimento straniero deve dare priorità alla
catena di produzione, all’esportazione, alla
sostituzione delle importazioni, al cambio della
matrice energetica nell’Isola.
Attualmente 20 progetti sono in fase
d’approvazione per la Zona Speciale di Sviluppo
di Mariel. (Traduzione GM– Granma Int.)
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