Le investigazioni sulle orme
italiane in Cuba
Adalys Pilar Mireles
“Investigatori seguono oggi le tracce degli
italiani giunti nell’estremo occidentale cubano
nei secoli scorsi, quegli italiani ai quali si
attribuisce la fondazione della cittadina di
Mantua. Le ricerche si effettuano per incontrare
ulteriori prove sui presunti naufraghi che
crearono l’insediamento, si crede durante l’epoca
coloniale”, ha spiegato a Prensa Latina lo
storiografo Pedro Luis Hernández.
In accordo con la tradizione orale avallata da
studiosi locali, l’origine di Mantua data dalla
metà del XVII secolo, quando i marinai naufragati
giunsero sulle coste del nordovest cubano dopo
aver perso la loro nave.
Tra le prove si citano antiche iscrizioni scoperte
nel libro parrocchiale e la venerazione della
Vergine delle Nevi, dato che questa devozione è
originale della Basilica di Santa Maria Maggiore,
la prima e più antica chiesta di Roma e di
Mantova, mentre a Cuba è esclusiva di questo
luogo.
Attualmente la cittadina è uno degli 11 municipi
di Pinar del Río, provincia famosa nel mondo per
l’eccellenza del suo tabacco.
Secondo Hernández le prove segnalano l’orma
italiana anche a Minas de Matahambre, nei secoli
scorsi.
Questa zona, nota per l’abbondanza di minerali, ha
molti giacimenti sfruttati a cielo aperto o
sottoterra.
Le investigazioni si basano in nuove evidenze
sulla presenza di italiani nelle piantagioni di
caffè della Sierra del Rosario(1793-1804), create
dopo la rivoluzione di Haiti.
Questi complessi furono costruiti in maggioranza
da coloni francesi e da mano d’opera schiava.
Parzialmente distrutte, queste piantagioni hanno
lasciato la loro impronta nell’ambiente
architettonico e culturale della regione, che
apparteneva alla vecchia provincia di Artemisia.
( Traduzione GM – Granma Int.)
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