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                                    L'Avana. 22 Maggio 2014

 

I giuristi cubani reclamano da Obama la liberazione degli antiterroristi

Orlando Oramas Leon  

Il presidente del Tribunale Supremo Popolare di Cuba, Rubén Remigio Ferro, a nome dei giudici e dei giuristi della nazione ha reclamato che il presidente Obama liberi immediatamente i tre antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

Inaugurando il  VII Incontro Internazionale Giustizia e Diritto 2014, Ferro ha incitato il capo dello Stato statunitense ad usare le sue prerogative e di liberare Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Antonio Guerrero, reclusi da più di 15 anni nelle prigioni degli USA.

I tre, con René González e Fernando González, già in Cuba dopo aver scontato lunghe  e ingiuste condanne, sono conosciuti come i Cinque,  condannati perchè si erano infiltrati nei gruppi nemici di Cuba responsabili di azioni di terrorismo  contro l’Isola.

“Il presidente Barack Obama ha la facoltà di porre fine a questa mostruosa ingiustizia e da qui reclamiamo che lo faccia già”, ha detto Ferro ai più di 400 delegati cubani e di 16 paesi di tutti i continenti che partecipano al Foro.

Ferro ha anche denunciato che i Cinque sono stati condannati per ragioni politiche da giudici venali e sottomessi ed ha ricordato che uno dei cinque è stato condannato, innocente,  a due ergastoli più 15 anni per aver combattuto il terrorismo.

L’incontro internazionale si volge nel Palazzo delle Convenzioni sino a venerdì 23 su temi di diritto e giustizia, per promuovere lo scambio e per affrontare l’evoluzione e l’attualizzazione che si sviluppano in molti paesi. 

Personalità come i presidenti del Tribunale Supremo del Mozambico e della Corte Suprema della Guinea Equatoriale, i vicepresidenti del Tribunale Supremo della Cina, Vietnam e Venezuela, partecipano a Giustizia e Diritto  2014, come Elías Carranza, presidente dell’Istituto Latinoamericano delle Nazioni Unite per la Prevenzione del Delitto e il Trattamento del Delinquente. È stata annunciata l’incorporazione di  Sergio Muñoz, presidente della Corte Suprema di Giustizia del Cile.

Ferro, nel suo intervento, ha spiegato che il sistema giudiziario si inserisce nella dinamica dei cambi che accadono al calore dell’attualizzazione  del modello socio economico del paese, ed ha indicato che si effettuano adeguamenti e aggiustamenti per uno svolgimento superiore nell’impartire la giustizia per la garanzia dei diritti delle persone naturali e giuridiche.

Come parte di questo processo ha enumerato le nuove norme approvate, come la legge del sistema tributario, il Codice del Lavoro e la Legge di Contrattazione  Economica.

Ha anche anticipato che si lavora ad altre legislazioni per attualizzare la base legale del sistema di giustizia penale cubano, ed ha aggiunto che: “A differenza di quel che avviene  in altre latitudini, in Cuba non soffriamo la grave crisi di sfiducia della popolazione nella giustizia istituzionale”.

“La società cubana non tollererebbe giudici con troppi tecnicismi, non vincolati alla realtà circostante” ha concluso. ( PL/ Traduzione GM . Granma Int.)
 

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