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Il discorso di Raúl
IV Periodo Ordinario di sessioni
della 8ª Legislatura dell’Assemblea Nazionale
del Potere Popolare “Con un popolo come questo
si può arrivare all’anno 570 della Rivoluzione!

Viva Fidel! Patria o Muerte!”
Raúl ha salutato così i parlamentari e gli
invitati che hanno partecipato alla giornata di
chiusura del IV Periodo Ordinario di Sessioni
della 8ª Legislatura dell’Assemblea Nazionale
del Potere Popolare, effettuata la mattina di
sabato 20 dicembre.
Quest’ultima riunione parlamentare dell’anno ha
avuto un carattere molto speciale, perchè erano
lì presenti per la prima volta, in una riunione
politica, di fronte al Parlamento, i Cinque Eroi
della Repubblica di Cuba che per più di 15 anni
sono stati ingiustamente reclusi negli Stati
Uniti.
Inoltre erano presenti come invitati, Elián
González Brotons e suo padre Juan Miguel
González Quintana, con l’Eroe della Repubblica
di Cuba, Colonnello Orlando Cardoso
Villavicencio, e i famialiari di Gerardo,
Antonio, Ramón, René e Fernando.
Nelle sue parole finali, il Generale d’Esercito
Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato
Centrale del Partito e Presidente dei Consigli
di Stato e dei Ministri, ha ricordato la
recente realizzazione dei Vetici CARICOM – Cuba
e dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di
Nuestra America, occasione in cui è stato reso
il meritato omaggio ai suoi artefici,
l’indimenticabile presidente bolivariano Hugo
Chávez Frías e il Comandante in Capo della
Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz.
Passando in rivista gli impegni economici
nell’anno e il Piano del Bilancio per il 2015,
Raúl ha ribadito che il PIL ha avuto una
crescita del 1.3%, inferiore e a quanto
pianificato inizialmente, e che in questo ha
influito l’impegno insufficiente nel primo
semestre, durante il quale sono state affrontate
limitazioni finanziarie importanti per via della
mancanza di entrate esterne, delle condizioni
avverse del clima e delle insufficienze interne
nella gestione economica.
“Nella seconda metà dell’anno però è stato
realizzato un risultato superiore”, ha aggiunto.
“Il piano del prossimo anno consolida e rinforza
la direzione di una crescita più solida
dell’economia cubana, progettando una crescita
del PIL di poco più del 4%, obiettivo
raggiungibile, considerando che si dispone di un
anticipo sufficiente e di una miglior sicurezza
finanziaria, facendo un paragone con l’inizio
del 2014, anche se questo non significa che sarà
più facile.
Dobbiamo continuare ad affrontare gli effetti
della crisi economica globale e del blocco
statunitense che si mantiene in piedi, generando
innegabili ostacoli allo sviluppo della nostra
economia”.
Il presidente di Cuba ha sostenuto che il
processo d’implementazione delle Linee di
Politica Economica e Sociale del Partito e la
Rivoluzione approvate dal 6º Congresso ha
mantenuto la sua marcia, ed ha puntualizzato che
ci incontriamo in una tappa qualitativamente
superiore, nella quale si devono affrontare
compiti d’ estrema complessità, la cui soluzione
riguarderà tutte le voci dell’impegno nazionale,
e si è riferito al processo d’unificazione
monetaria nel quale si sono registrati solidi
progressi nella seconda metà dell’anno da un
punto di vista concettuale, riuscendo a
delineare un vasto programma di misure per
evitare danni all’economia e alla popolazione.
Nel suo discorso ha affermato che proseguiremo
realizzando gli accordi del 6º Congresso con
responsabilità e fermezza, alla velocità che
sovranamente decideremo qui, senza porre in
pericolo l’unità dei cubani, senza lasciare
nessuno abbandonato alla sua sorte, senza
applicare terapie di shock e senza mai
rinunciare mai agli ideali di giustizia sociale
di questa Rivoluzione degli umili, per gli umili
e con gli umili, poi ha annunciato che il
prossimo anno indiremo le attività preparatorie
per la realizzazione, nell’aprile del 2016, del
7º Congresso del Partito, prima del quale si
svolgerà un ampio e democratico dibattito con la
militanza comunista e tutto il popolo, sulla
marcia dell’implementazione delle Linee.
Il presidente dei Consigli di Stato e dei
Ministri ha sostenuto che con il proposito di
ottenere una maggior autonomia dell’impresa
statale socialista, sono state adottate misure
tra le quali l’ampliamento e la flessibilità del
loro oggetto sociale, e sono state concesse
facoltà per il commercio degli eccedenti della
produzione.
È stata anche disposta l’eliminazione dei limiti
amministrativi per il pagamento dei salari
vincolati ai risultati, trasformazioni che si
devono eseguire in forma graduale, senza fretta,
con ordine, disciplina ed esigenza.
“L’aspirazione di pagare salari migliori è una
questione molto sensibile nella quale non ci
possiamo sbagliare, ne farci condurre dal
desiderio o dall’improvvisazione”, ha
assicurato.
Raúl ha detto che è una soddisfazione l’aumento
graduale dei salari per quei lavoratori che
danno i risultati più efficienti e che
apportano benefici di grande impatto economico
e sociale, ma ha insistito che non si deve
distribuire una ricchezza che non siamo stati
capaci di creare, perchè questo porterebbe a
conseguenze dannose per l’economia nazionale e
dei cittadini.
Come ha gia fatto in altre occasioni, ha
spiegato nuovamente che senza un incremento di
beni e servizi, l’incremento dei salari
porterebbe l’economia ad un’inflazione e
danneggerebbe i più umili, e questo non lo
possiamo permettere.
Il presidente cubano ha parlato delle imprese
che hanno pagato salari più alti senza un
supporto produttivo, e definito questa
decisione un’indisciplina molto grave, che si
dovrà affrontare con i dirigenti amministrativi
e le organizzazioni sindacali.
“Non possiamo dare spazio a chi sviluppa la
cupidigia e l’egoismo tra i nostri lavoratori”,
ha sottolineato.
“Inoltre la sfida per i cubani è ancora più
grande, perchè dobbiamo situare l’economia
all’altezza del prestigio politico che questa
piccola Isola dei Caraibi ha conquistato grazie
alla Rivoluzione. L’economia è la voce
principale pendente e abbiamo il dovere di
avviarla verso lo sviluppo irreversibile del
socialismo in Cuba”.
Raúl ha poi sottolineato l’emozione e la
felicità dei deputati e del popolo per il
ritorno e la presenza dei Cinque, che ha reso
realtà la promessa di Fidel di 13 anni fa. Ha
indicato l’esempio di fermezza, sacrificio e
dignità degli Eroi che sono l’orgoglio della
nazione, che ha lottato per la loro liberazione
e adesso li ha accolti come dei veri Eroi.
Poi ha reiterato la sua sincera gratitudine ai
movimenti e ai comitati che si sono uniti a
questo popolo, ai parlamenti, alle istituzioni e
alle personalità che hanno apportato il loro
prezioso contributo.
“Il popolo cubano ringrazia per questa decisione
del presidente degli Stati Uniti”, ha detto, ed
ha puntualizzato che in questo modo è stato
eliminato un ostacolo nelle relazioni tra i due
paesi ed ha accennato anche alle ripercussioni
suscitate dalle dichiarazioni dei due governi,
da mercoledì 17.
Raúl ha spiegato che questi fatti sono frutto
delle conversazioni al più alto livello, con il
contributo del Papa Francisco e le facilità
offerte da governo del Canada, un risultato
dei cambi avvenuti in America Latina e i
Caraibi, ed ha riconosciuto la disposizione del
presidente Obama di sostenere un dibattito
sull’eliminazione del blocco e per aprire un
nuovo capitolo nei vincoli tra le nazioni e nel
desiderio di un futuro migliore per i due
popoli. Poi ha definito promettente la sua
intenzione di rivedere la lista che pone Cuba
tra gli Stati patrocinatori del terrorismo.
I fatti dimostrano che Cuba è stata vittima di
attacchi di terrorismo che sono costati migliaia
di morti e mutilati e che gli organizzatori
godono una totale impunità.
Cuba non ha mai organizzato, finanziato, nè
eseguito azioni di terrorismo contro persone,
leaders o territori degli Stati Uniti.
“Non ignoriamo, ha aggiunto, le virulente
critiche che il presidente Obama ha dovuto
sopportare per questi annunci, da parte delle
forze che si oppongono alla normalità delle
relazioni.
“Noi parteciperemo ai contatti d’alto livello
con spirito costruttivo, di rispetto e
reciprocità, con il proposito di avanzare verso
la normalità delle relazioni bilaterali. Va
risolta l’eliminazione del blocco economico,
commerciale e finanziario verso Cuba, indurito
negli ultimi anni”, ha commentato.
“La lotta sarà lunga e difficile e sarà
necessaria la mobilitazione internazionale e
della società statunitense per ottenere
l’eliminazione del blocco”, ha detto.
“Ogni volta che Cuba ha avuto informazioni su
un’azione di terrorismo da eseguire nel
territorio degli USA, ha immediatamente
informato il loro governo. Siamo sempre stati
disposti ad un dialogo di rispetto sulla base
dell’uguaglianza”, ha dichiarato.
Il presidente cubano ha affermato che: “Tra i
governi degli Stati Uniti e di Cuba esistono
profonde differenze e che ci preoccupa quello
che accade negli Stati Uniti in materia di
democrazia e diritti umani. Converseremo di
qualsiasi tema sulla basi indicate, di tutto
quello che vorranno discutere”, ha assicurato.
Inoltre ha asserito che per migliorare le
relazioni, Cuba non rinuncerà alle idee per le
quali ha lottato duramente per più di un secolo,
per le quali il suo popolo ha versato molto
sangue ed ha corso i maggiori pericoli.
Cuba è uno stato sovrano che in un libero
referendum per approvare la costituzione ha
deciso la sua rotta socialista e il suo sistema
politico, economico e sociale. Ugualmente non
abbiamo mai proposto agli Stati Uniti di
cambiare il suo sistema politico ed quindi
esigeremo il rispetto per il nostro.
“Continueremo la nostra difesa della pace, del
diritto internazionale e della cause giuste,
come la denuncia delle minacce per la
sopravvivenza della specie umana”, ha segnalato.
Raúl ha detto che Cuba continuerà ad appoggiare
il Venezuela e il suo governo legittimo, ed ha
confermato che l’Isola parteciperà al VII
Vertice delle Americhe, segnalando che:
“La partecipazione di Cuba a questo Forum
internazionale è un trionfo dell’unità latino
americana nella nostra diversità”.
“Cuba continuerà a difendere le proprie
posizioni nella difesa dei diritti umani”, ha
sostenuto, aggiungendo che ci sono temi nei
quali si può lavorare assieme agli Stati Uniti,
come la collaborazione per affrontare l’Ebola in
Africa occidentale.
Raúl ha ricordato l’incontro con Fidel a Cinco
Palmas, che il 18 ha compiuto un nuovo
anniversario.
“Allora eravamo solo 12 uomini e pochi fucili,
ma avevamo la certezza della vittoria. In
questo stesso modo Cuba continuerà il suo
cammino”, ha confermato ed ha fatto i suoi
auguri al popolo per il nuovo anno e per il
nuovo anniversario del Trionfo della
Rivoluzione.
Dopo che Esteban Lazo ha annunciato il termine
della sessione del Parlamento, Raúl ha
conversato con i presenti, indicando Elián, al
quale ha regalato come ricordo la copia della
medaglia di Eroe della Repubblica di Cuba che
porta quando veste da civile, e gli ha detto che
la medaglia vera dovrà conquistarla nella
produzione.
“Puoi tenerla ma non metterla”, ha commentato
sorridendo.
“Stiamo giungendo al 57º anno della Rivoluzione”
ha ricordato, ed ha indicato che con un popolo
come questo giungeremo al 570º”.
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