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Gli aborigeni cubani amavano i cani
Il
ritrovamento dei resti di circa 50 cani primitivi
nei luoghi archeologici di Cayo Bariay e a Cueva
Belica, nella provincia de Holguín, mostra la
numerosa presenza di questi quadrupedi nella vita
di ogni giorno degli aborigeni cubani.
Lourdes Pérez, specialista del Centro dei Servizi
Ambientali e Tecnologici, ha sottolineato alla
AIN che gli animali erano utilizzati dagli indios
come compagnia, anche se questa scoperta denota
indizi di significato religioso.
L’esperta ha segnalato che i cani descritti da
Cristoforo Colombo nel suo diario, sono stati
trovati raffigurati su oggetti di ceramica e
bastoni, e questo rinforza la teoria della
funzione mistica.
“Tra i progetti futuri del Dipartimento Centro
Orientale di Archeologia, ha spiegato la Pérez,
c’č un importante studio che amplierŕ i
riferimenti sulle funzioni dei cani nella societŕ
aborigena e delle loro funzioni come simboli
magico religiosi”.
“Lo studio, ha detto ancora, permetterŕ di
definire altri enigmi relazionati alla specie, e
se gli esemplari corrispondono alla descrizione
realizzata da Fray Bartolomé de las Casas nel XV
secolo su un cane che non poteva abbaiare”.
I cani primitivi incontrati a Cuba appartengono
alla famiglia “Canis Lupus Familiaris”, notificata
anche in altre isole dei Caraibi, come Santo
Domingo, Puerto Rico e Le Bahamas.
Nel territorio nord-orientale sono stati
incontrati resti di cani nella zona di Banes e
pittografie di questi animali in un luogo chiamato
“La caverna del cane”, a pochi Km. a nord da
Gibara, evidenziando la sua presenza nell’arte
rupestre precedente la scoperta.
( AIN/ Traduzione GM – Granma Int.)
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