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Gli umoristi cubani contro il
blocco
Gli artisti grafici cubani condannano con la
satira e l’umorismo il blocco economico,
commerciale e finanziario imposto dal governo
degli Stati Uniti a Cuba da più di mezzo secolo.
La pubblicazione umoristica Palante ha
presentato questo mese un numero speciale a
proposito della prossima votazione
nell’organizzazione della ONU sulla politica
nordamericana contro l’Isola.
Nell’editoriale intitolato “Molto contro un
pochino”, il Palante afferma che come ogni anno
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite voterà
di nuovo in questo 2014 in modo quasi unanime
contro il blocco che gli USA mantengono contro
Cuba, e a continuazione sostiene che
l’amministrazione del presidente Barack Obama
che ha ricevuto il Premio Nobel della Pace nel
2009, lontana dall’affievolire il blocco, ha
accentuato la sua guerra senza quartiere contro
l’Isola.
Il numero di ottobre assicura che l’inclusione
di Cuba nella lista dei paesi patrocinatori di
terrorismo è spuria.
Basterebbe una piccola inchiesta tra tutte le
persone umili dei più reconditi angoli del mondo
ai quali è giunta la mano amica di medici,
maestri, artisti, allenatori sportivi e operai
di Cuba, per confezionare un’altra lista nella
quale Cuba può e dev’essere inclusa: quella dei
più solidali, laboriosi, familiari e ospitali,
dice il giornale che pubblica circa cinquanta
vignette sulla resistenza del popolo cubano al
blocco iniziato nel 1962 dall’amministrazione
del presidente nordamericano John F. Kennedy.
Questo blocco è il più lungo nella storia del
mondo e dal 1992, con carattere annuale, la
diplomazia cubana apre una consultazione nella
ONU sulla permanenza o meno di questa politica
genocida.
La quantità di voti a favore dell’eliminazione
del blocco è stata, nel 2013, di 188 a favore di
Cuba su 193 membri della ONU. (Traduzione GM
– Granma Int.)
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