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Lottare è inerente al nostro
tempo
• La Marcia Studentesca e
Giovanile i Pini Nuovi contro il Terrorismo,
che dal Capo di San Antonio alla Punta di Maisí
ha unito migliaia di giovani, ha condannato il
terrorismo, reclamato la liberazione di
Gerardo, Ramón e Antonio, ed è divenuta un
canto d’amore per la vita e la pace.
Yuniel Labacena
Romero
Quel che abbiamo vissuto ieri in tutta Cuba è
un’eloquente espressione del profondo senso di
giustizia e patriottismo delle nuove
generazioni, fedeli continuatrici del legato
storico della loro Patria.
La Marcia Studentesca e Giovanile dei Pini Nuovi
contro il Terrorismo, che dal Capo di San
Antonio alla Punta di Maisí ha unito migliaia di
giovani, ha condannato il terrorismo, reclamato
la liberazione di Gerardo, Ramón e Antonio, è
divenuta un canto d’amore per la vita e la
pace.
A L’Avana è stato difficile giungere sino alla
Scalinata dell’Università, perchè tutte le
strade attorno erano affollate di membri delle
organizzazioni dei Pionieri José Martí, della
Federazione degli Studenti Medi e degli
Universitari, oltre che di giovani lavoratori e
di combattenti.
La marcia è cominciata alle quattro e prima ha
parlato Irma González Salanueva, figlia di
René, uno dei Cinque, che ha invitato a
marciare per una pace giusta e piena per
tutti, ed ha reso omaggio a Rafael Trejo, a
Mella, a José Antonio, ai Martiri di Humboldt 7,
che dalla stessa scalinata contribuirono al
sogno di una Cuba libera.
Ed ha ricordato Martí, che a soli 16 anni fu
condannato ai lavori forzati nell’attuale Fragua
Martiana, dov’è passata la marea di giovani.
Irma Gonzalez ha chiamato a lottare per questa
libertà negata per 13 anni a suo padre e a
Fernando e chi sa per quanto ancora a Gerardo,
Ramón e Antonio.
“Questa ingiustizia ha privato i giovani di
queste cinque famiglie di sorrisi e tappe
irrecuperabili”, ha detto, ed ha citato anche le
migliaia di palestinesi e l’indipendentista di
Puerto Rico, Oscar López, per il quale si
reclama la libertà.
La marcia è stata aperta da cinque bandiere
gigantesche: l’insegna nazionale, quella della
UJC e quelle di ognuna delle organizzazioni
studentesche, oltre che dalle foto di 138
vittime del terrorismo di Stato contro Cuba, ed
è giunta alla Tribuna Antimperialista José
Martí, dove un gruppo di artisti ha cantato per
Fidel, per i Cinque, per la pace, la felicità
e perchè regni sempre la speranza.
Sul palcoscenico della Tribuna Antimperialista
c’erano i bambini della Colmenita che hanno
interpretato “Venga la esperanza” e “Di que no”.
Poi la solista Rosario Barrizonte, come il
cantautore Adrián Berazaín, i repentisti Héctor
Gutiérrez e Aramís Padilla, il musicista Andy
Rubal, e il coro dell’ Accademia Nazionale di
Canto Mariana de Gonitch, e ha chiuso David
Blanco.
Sono stati più di 50.000 studenti e giovani che
hanno fatto storia in un percorso di circa due
chilometri.
Migliaia di cartelli hanno reclamato giustizia,
libertà per i Cinque, ed hanno condannato il
terrorismo e le guerre imperialiste, ratificando
che lottare non è un’opzione: lottare è inerente
al nostro tempo, come ha sostenuto Irma.
Sfilate simili si sono svolte nelle principali
città dell’Isola dove i giovani cubani hanno
dimostrato nuovamente che è sulle loro spalle
che riposa la continuità della Rivoluzione. (Frammento
JR / Traduzione GM - Granma Int.)
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