Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5 

     

C u b a

                                    L'Avana. 1 Maggio 2014

 

“La presenza di massa dei lavoratori e  del popolo: il più genuino messaggio al mondo della nostra unità”

Lo ha affermato Ulises Guilarte de Nacimiento, segretario generale della Centrale dei Lavoratori di Cuba, nelle parole centrali della sfilata in Piazza della Rivoluzione  José Martí.

Foto: Jorge Luis González

Compagno Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei  Consigli di Stato e dei Ministri.

Compagne e Compagni della Presidenza.

Distinti  Invitati.

Lavoratrici e lavoratori.

Cari compatrioti.

Questo Primo Maggio  sono più che sufficienti le ragioni e gli argomenti che assistono  i lavoratori, con il nostro popolo, per mobilitarci e sfilare in tutte le piazze del paese in blocchi compatti, fluidi e combattivi, rappresentando i propri sindacati per celebrare con giubilo impegni ed entusiasmo rivoluzionari il Giorno del Proletariato Mondiale.

Questo atteggiamento delle masse lavoratrici è il legato che risale all’azione e al pensiero del Capitano della classe operaia cubana, Lázaro Peña, il cui esempio e la cui saggezza ci accompagnano nel commemorare quest’anno il 40º anniversario della sua scomparsa fisica.  Ugualmente rendiamo un meritato omaggio e riconoscimento a coloro che più lavorano, svolgendo l’impegno quotidiano del proprio mestiere.

La recente realizzazione del XX Congresso della Centrale dei Lavoratori di Cuba, effettuato nella cornice della celebrazione del 75º Anniversario della sua fondazione, ha tracciato le linee per lo sviluppo del suo lavoro ed ha incorniciato con sufficiente precisione gli obiettivi che oggi s’implementano per rappresentare gli interessi dei lavoratori e organizzarli in uno scenario di lavoro, le cui relazioni e la cui composizione si modificano oggi in corrispondenza delle trasformazioni che avvengono nel paese.

I compiti economici e sociali che affrontiamo sono ogni giorno più complessi e difficili, e  per realizzarli sarà indispensabile e trascendete il supporto della maggioranza di una classe operaia come la nostra, forgiata nella lotta. Per questo scatenare e accrescere la riserva di efficienza, di produttività, di risparmio, di disciplina e controllo, costituisce l’unica e più duratura garanzia per preservare le nostre conquiste sociali e costruire un socialismo prospero e sostenibile.

La presenza in massa dei lavoratori con il nostro popolo nelle piazze e nei viali è l’espressione della riaffermazione di questa volontà e costituisce il più genuino messaggio al mondo della nostra unità e dell’appoggio  assoluto alla Rivoluzione, a Fidel e a Raúl, e ratifica la piena convinzione di continuare a difendere una Patria libera e sovrana, come quella che abbiamo oggi.

Cubane e cubani:

Non è possibile dimenticare che viviamo in un mondo con un ordine internazionale, ingiusto, che esclude, dove continuano le minacce alla pace e all’ingerenza esterna, con una lunga storia di interventi, invasioni militari e colpi di Stato orchestrati da un potere imperiale che non rinuncia a cambiare il corso della storia e adesso  lo fa con l’utilizzo di metodi sempre più sofisticati e segreti per dividere e sovvertire.

Per questo, questa affollatissima  festa del Primo Maggio è anche un’energica  espressione del nostro appoggio e riconoscimento al processo d’integrazione regionale, come necessità assoluta per la sopravvivenza e lo sviluppo, si consolida tra i popoli latinoamericani e dei Caraibi.

Dimostriamo con questa marcia il pieno appoggio alla  Rivoluzione Bolivariana Chavista e al suo  Presidente Costituzionale Nicolás Maduro, contro le azioni destabilizzanti della destra reazionaria.

Ugualmente condanniamo in maniera energica l’assassino blocco economico, commerciale e finanziario  imposto contro il nostro popolo dal governo degli Stati Uniti che con un atteggiamento arrogate non riconosce la condanna pressochè assoluta della comunità internazionale per questo assedio criminale.

Con la felicità che sentiamo di tenere Renè e  Fernando nel suolo patrio, dopo aver scontato lunghe e ingiuste condanne, ci impegniamo anche in questo Giorno Internazionale dei Lavoratori ad intensificare le azioni di mobilitazione e reclamo per il ritorno di Gerardo, Antonio e Ramón, i nostri Eroi prigionieri nelle carceri dell’impero, per aver combattuto il terrorismo contro Cuba.

Ringraziamo ugualmente per la presenza questa mattina di centinaia di amici sindacalisti, dei movimenti sociali di diverse latitudini, e manifestiamo la testimonianza del nostro messaggio di solidarietà e impegno militante con i lavoratori che nel mondo sono vittime delle crisi economiche e soffrono la più brutale repressione per reclamare i più elementari diritti.

Per tutte queste ragioni facciamo risuonare il passo fermo del popolo cubano nelle piazze e nei viali del paese, innalzando le nostre parole d’ordine  rivoluzionarie sino a far vibrare le più profonde radici della nazione in questa grande sfilata proletaria e socialista che farà, senza dubbio, tremare la terra!

Avanti, marciamo uniti per la battaglia!

Viva la Rivoluzione!

Vivano Fidel e Raúl!

Vivano i lavoratori cubani e di tutto il mondo!( Traduzione Gioia Minuti).
 

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