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Un ALBA per proteggere dall’oscuro
panorama dell’Ebola
• È a Cuba la direttrice generale
dell’Organizzazione Panamericana della Salute per
il Vertice che inizierà domani
Juana Carrasco Martín
La lotta dev’essere collettiva. Non è in pericolo
un solo paese, nè una sola regione.
Domani lunedì 20 , a L’Avana si dispone una
risposta per la regione dell’America Latina e dei
Caraibi, quando si riunirà il Vertice
straordinario dell’Alleanza Bolivariana per i
Popoli di Nuestra America -Trattato di Commercio
dei Popoli (Alba-TCP), con l’obiettivo di
accordare misure di sicurezza che impediscano la
propagazione del virus dell’Ebola.
La
prima autorità arrivata a L’Avana per questo
Vertice, che è stato proposto dal presidente
venezuelano Nicolás Maduro e da vari paesi
dell’area, è stata la Dott. Carissa F. Etienne,
direttrice generale dell’Organizzazione
Panamericana della Salute (OPS), e questo conferma
l’importanza che questo organismo assegna alla
lotta contro l’Ebola e agli accordi dei paesi
della regione per affrontare l’epidemia.
La Dott. Etienne, che al suo arrivo nell’aeroporto
internazionale José Martí è stata ricevuta dal
vice ministro degli Esteri Abelardo Moreno, e
dalla vice ministra di Salute, Marcia Cobas, ha
dichiarato ala stampa che è un privilegio stare a
L’Avana per partecipare al Vertice con i paesi
dell’ALBA e condividere con i presidenti e i
governi la cooperazione tecnica, per assicurare ai
paesi una buona preparazione nella possibilità che
s’incontri qualche caso di Ebola.
Poi si è riferita al lavoro congiunto, alla
solidarietà per migliorare la risposta di fronte
alla malattia.
Nell’incontro con la stampa ha parlato delle
aspettative della OPS a proposito del Vertice di
domani, lunedì 20, sottolineato che spera che si
giunga a degli accordi, per il caso in cui si
presentassero dei casi di Ebola nella regione.
Inoltre ha detto che la OPS stabilirà un dialogo
con i paesi membri dell’ALBA-TCP sul lavoro già
realizzato e si continuerà a realizzare,
sottolineando che la cosa migliore che si può fare
è la prevenzione.
“Siamo qui per conversare con i capi di Stato ed
anche su quello che sta facendo Cuba, un piccolo
paese, per affrontare l’Ebola, e in questo è un
esempio”, ha affermato la dottoressa Etienne,
segnalando che si è appreso molto su quello che è
accaduto in Africa Occidentale e negli Stati
Uniti, cioè che nessun paese è del tutto
preparato, al cento per cento, per cui è
necessaria la preparazione di tutti i lavoratori,
negli ospedali, nei punti di frontiera, aeroporti
e porti e anche per chi è incaricato di seppellire
i morti.
Ugualmente dobbiamo incrementare la capacità di
risposta del settore della salute, di coloro che
devono trattare i casi e visitare le famiglie
nella comunità. Una cosa importante è la
preparazione”, ha affermato. Stiamo elaborando un
addestramento di forma generale per tutto il
personale degli ospedali”, ha aggiunto.
“Va identificato il personale clinico che lavora
con i pazienti per assicurarsi che riceva un
addestramento continuato e intensivo”.
“Un fattore importante è l’abilità di comunicare:
la chiamiamo comunicazione di rischio”, ha detto,
ed ha spiegato che nella popolazione in generale
si crea uno stato di ansietà ed è necessario
offrire informazioni alla popolazione, si deve
essere onesti e sinceri ed offrire speranza. Il
nostro obiettivo nelle Americhe è assicurarci di
scoprire il primo caso il più rapidamente
possibile, necessitiamo attenzione e trattamento
continuati e dobbiamo prendere le misure
necessarie e prevenire la trasmissione agli altri
abitanti del paese.
Questo è l’obiettivo”, ha segnalato. e in questo
cammino si possono commettere errori, ma il nostro
obiettivo è che non si commettano errori”.
Terminando il suo dialogo con la stampa, la
direttrice generale della OPS ha sottolineato che
voleva approfittare dell’ opportunità per fare i
suoi complimenti a Cuba per la risposta positiva
che ha dato per mitigare questa tragedia che sta
avvenendo in Africa occidentale.
“La risposta del governo cubano al richiamo della
dottoressa Margaret Chan è stata molto positiva.
Questo è uno dei pochi paesi che il mondo
rispetta, a parte gli Stati Uniti, e che ha
contribuito a questa situazione”.
“Quando ci sono migliaia di persone malate, quello
che serve è l’assistenza medica per queste
persone”, ha detto la massima autorità della OPS
nell’emisfero, “ma i lavoratori della salute
dell’Africa Occidentale sono morti. Più di 200
sono morti su 400 infettati e si sono debilitati i
servizi di salute di questi paesi, che presentano
una grande necessità di persone che vadano ad
assistere”, ha dichiarato.
“Per questo la cooperazione di Cuba è molto
importante ed anche molto significativa”, ha
segnalato la dottoressa Carissa F. Etienne.
Parteciperanno a questo Vertice dell’ALBA-TCP,
capi di Stato e di Governo o i loro rappresentanti
i al più alto livello dei paesi membri
(Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua, Ecuador,
Antigua y Barbuda,
Dominica, San Vicente y las Granadinas), e come
invitati Haiti, St. Kitts y Neves y Granada oltre
alla ONU, l’Organizzazione Mondiale della Salute
(OMS) e l’Organizzazione Panamericana della Salute
(OPS).
Oggi continueranno a giungere a L’Avana le
autorità dei paesi membri dell’ALBA-TCP e gli
invitati.
(Traduzione Gm - Granma int.)
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