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La
società civile cubana reitera le denunce contro
il blocco
Organizzazioni della società civile cubana,
regionali e internazionali con sede in Cuba,
hanno ratificato nella capitale il loro
reclamo, che il governo degli Stati Uniti
elimini il blocco economico, commerciale e
finanziario contro l’Isola.
Domandiamo che il presidente Barack Obama
interrompa questa politica illegale, ingiusta e
genocida che rappresenta uno dei principali
ostacoli per lo sviluppo socio economico di
Cuba, hanno reclamato i rappresentanti di questi
gruppi nel IX Foro su questo tema.
Questa violazione sistematica dei diritti umani
dei cubani limita l’accesso a medicinali,
strumenti, tecnologie e trattamenti terapeutici
dell’ultima generazione, che migliorano e curano
patologie, hanno aggiunto nella dichiarazione
finale dell’incontro, che si è svolto nel
ministero del Lavoro e Sicurezza Sociale.
Mabel Ballester López, presidentessa
dell’Associazione Cubana degli handicappati
fisici e motori, con circa 76.000 membri, ha
avvertito sulle conseguenze dell’impossibilità
di acquistare nel mercato nordamericano sedie a
rotelle, bastoni e nuove tecnologie per
migliorare la qualità della vita degli invalidi.
Pedro Luis Véliz Martínez, direttore del
Consiglio Nazionale delle Società scientifiche
di Salute, ha denunciato che solo nel 2013 e in
questa parte dell’anno i danni a un settore
tanto sensibile per la popolazione sono stati di
66.5 milioni di dollari.
Il reverendo Raúl Suárez Ramos, deputato
dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e
direttore del Centro Martin Luther King Jr., ha
detto che con il blocco si cerca di portare il
popolo ad uno stato di disperazione, contro il
progetto sociale del governo.
Abelardo Moreno Fernández, viceministro delle
Relazioni Estere, ha detto alla AIN che
sicuramente l’Assemblea Generale della ONU, il
prossimo 28 ottobre, approverà, salvo rare
eccezioni, il Rapporto di Cuba sulla necessità
di porre fine al blocco economico, commerciale e
finanziario degli Stati Uniti. (AIN /
Traduzione GM - Granma Int.)
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