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                                    L'Avana. 15 Aprile 2014

 

Un progetto italo-cubano per gli abitanti a quattro zampe dell’Isola Miracolo a Sancti Spiritus

La signora Josefina Gonzàles Machado, nello studio di Sancti Spiritus della delegazione locale della  fondazione “ Antonio Nunez Jimenes “, di cui è segretaria esecutiva, parla dei suoi tre cani, padroni di una grande terrazza, e i suoi occhi si illuminano.

Dal suo affetto e dalla sua passione, insieme a quella di circa 70 volontari, è nata l’idea del primo canile a Cuba per il ricovero e la cura dei cani abbandonati. E’ questo, dice la signora con impeto, un  problema molto grande date le condizioni degli animali di affezione che vivono nelle strade.

E allora “ Noi”, afferma“ abbiamo deciso, come associazione ambientalista non governativa , di fare qualcosa. Abbiamo trovato il terreno adatto, lo abbiamo comprato e con 400 euro, parte di quanto raccolto dal Circolo dell’ANAIC di Cremona, abbiamo disboscato, costruito i recinti, alcune gabbie provvisorie in attesa di apportare migliorie e di costruire tutte le strutture che ci servono. Cosa che ora  potremo portare avanti con gli ulteriori fondi,( dall’Italia sono arrivati complessivamente 2000) euro,  raccolti e portati dalla segretaria del Circolo della Tuscia. Abbiamo già i permessi, ma abbiamo bisogno di progetti per la sistemazione di molti fabbricati”.

Infatti, nel canile, situato in un angolo di campagna vicino alla città, ci sono già una decina di cagnolini  che ruzzolano nel prato. Ci accoglie, ovviamente con due piccoli amici in braccio, Daniely Lopez, funzionaria del Dipartimento dei Quadri dell’assemblea provinciale del Poder Popular, delegata da questa istituzione a fare da tramite fra i volontari dell’associazione ed il governo provinciale. La presenza di questa dirigente, che garantisce un rapporto ravvicinato e proficuo fra le istituzioni e il canile stesso, è già un dato estremamente positivo.

Daniely Lopez

“ Si è cominciato da poco, dice, ma già i giornali locali parlano di noi. Tre sono le nostre linee guida: Sterilizzazione, Educazione attraverso tutti i media possibili, visite e conferenze nelle scuole, gruppi di teatro, ecc…Adozione. Abbiamo bisogno di costruire 3 o 4 laboratori con un veterinario, quello provinciale, che venga tre volte la settimana.

Ci siamo gìà accordati con il macello municipale perché ci dia ogni giorno scarti di macello, in modo da poter alimentare i nostri ospiti con cibo fresco e poco costoso.

Certo, mancando ancora l’educazione e la cultura per un corretto atteggiamento nei confronti degli animali, tutto è molto difficile. Ad aprile cominceremo con gli aiuti che ci avete portato ad edificare le prime costruzioni, sperando che il governo ci dia il materiale a prezzo di costo. Insomma, piano piano ce  la faremo, cercando ogni accorgimento perché tutto sia il più ecologico possibile, a cominciare dalla cucina alimentata dalla legna dei boschi qui intorno.”

Il signor Santos, che vive qui in una capanna con i cagnolini che adora e che salta i pasti pur di non far mancare nulla ai suoi protetti, continuerà ad essere il custode della struttura, ovviamente coadiuvato da tre o quattro persone e da tutti i volontari.

A lui mi rivolgo prima di partire e vergognandomi un po’, commetto, all’italiana, il solito conflitto di interessi: ” Potete chiamare qualche struttura con i nomi di Rambo, Nando ed Ernesto? “ (Sono i nomi dei  bassotti che si sono succeduti nella mia vita)

Mi dice subito di sì, anzi mi assicura che chiamerà Nando il prossimo cagnolino che arriverà. Commossa, ma rassicurata, torno all’Havana. Finchè c’è gente che ama gli animali, c’è speranza.

Vladimir, Canela, Carinosita, Apariciò e Felipin di Plaza de Armas. Ovvero cresce a Cuba e si  diffonde la cultura animalista e l’amore per il cane.

L’Avana, dolce pomeriggio invernale: luce dorata sugli alberi di Plaza de Armas, cielo cristallino e del celeste più nitido, come in nessuna piazza d’Italia. Lo spettacolo è quello di sempre, con i musicisti seduti sulle panchine di marmo, i passanti che sfilano pigramente per andare verso il lungomare, i turisti  di tutte le razze e colori che girano un po’ straniti e un po’ assuefatti dall’inconfondibile atmosfera di Havana Vieja.

Ma c’è una bella ed inaspettata novità per chi, da sempre “solidario” con la rivoluzione cubana, ha osservato con preoccupazione l’atteggiamento della gente di qui nei confronti dei cani di strada, lasciati morire delle loro gravissime infezioni, mal nutriti, spesso uccisi nei canili quando, presi dall’accalappiacani, non vengono riscattati da nessuno entro due giorni. Fatti dolorosi che mi erano stati riferiti da Daniely Lopez, grande amica dei nostri migliori amici, e funzionaria del governo della provincia di Sancti Spiritus; la quale ha anche denunciato la presenza di infezioni endemiche nei cani randagi,  aggrediti da malattie incurabili come la leshmaniosi, parassiti come i pidocchi e le zecche, da malattie della pelle come la rogna.

Ma in questa bellissima e nobile piazza avanera, gli impiegati ed il personale del Museo degli Orefici hanno adottato i cagnolini senza padrone della piazza de Armas, li hanno vaccinati, danno loro da  mangiare e li hanno muniti di un cartellino identificativo che permette di seguirne il percorso e la salute.

Per completare una moderna ed etiologicamente corretta struttura a Sancti Spiritus occorrono altri fondi. Coloro che comprendono quanto importante sia promuovere a Cuba come ovunque nel mondo il benessere di tutti i viventi, animali compresi, possono contribuire. Se ci sono veterinari che vogliano contribuire con apparecchiature, farmaci, materiali vari, possono contattare questa il Circolo Italia Cuba di Cremona.
 

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