|
Un progetto italo-cubano per gli
abitanti a quattro zampe dell’Isola Miracolo a
Sancti Spiritus
La signora Josefina Gonzàles Machado, nello
studio di Sancti Spiritus della delegazione
locale della fondazione “ Antonio Nunez Jimenes
“, di cui è segretaria esecutiva, parla dei suoi
tre cani, padroni di una grande terrazza, e i
suoi occhi si illuminano.
Dal suo affetto e dalla sua passione, insieme a
quella di circa 70 volontari, è nata l’idea del
primo canile a Cuba per il ricovero e la cura
dei cani abbandonati. E’ questo, dice la signora
con impeto, un problema molto grande date le
condizioni degli animali di affezione che vivono
nelle strade.
E allora “ Noi”, afferma“ abbiamo deciso, come
associazione ambientalista non governativa , di
fare qualcosa. Abbiamo trovato il terreno
adatto, lo abbiamo comprato e con 400 euro,
parte di quanto raccolto dal Circolo dell’ANAIC
di Cremona, abbiamo disboscato, costruito i
recinti, alcune gabbie provvisorie in attesa di
apportare migliorie e di costruire tutte le
strutture che ci servono. Cosa che ora potremo
portare avanti con gli ulteriori fondi,(
dall’Italia sono arrivati complessivamente 2000)
euro, raccolti e portati dalla segretaria del
Circolo della Tuscia. Abbiamo già i permessi, ma
abbiamo bisogno di progetti per la sistemazione
di molti fabbricati”.
Infatti, nel canile, situato in un angolo di
campagna vicino alla città, ci sono già una
decina di cagnolini che ruzzolano nel prato. Ci
accoglie, ovviamente con due piccoli amici in
braccio, Daniely Lopez, funzionaria del
Dipartimento dei Quadri dell’assemblea
provinciale del Poder Popular, delegata da
questa istituzione a fare da tramite fra i
volontari dell’associazione ed il governo
provinciale. La presenza di questa dirigente,
che garantisce un rapporto ravvicinato e
proficuo fra le istituzioni e il canile stesso,
è già un dato estremamente positivo.
Daniely Lopez
“ Si è cominciato da poco, dice, ma già i
giornali locali parlano di noi. Tre sono le
nostre linee guida: Sterilizzazione, Educazione
attraverso tutti i media possibili, visite e
conferenze nelle scuole, gruppi di teatro,
ecc…Adozione. Abbiamo bisogno di costruire 3 o 4
laboratori con un veterinario, quello
provinciale, che venga tre volte la settimana.
Ci siamo gìà accordati con il macello municipale
perché ci dia ogni giorno scarti di macello, in
modo da poter alimentare i nostri ospiti con
cibo fresco e poco costoso.
Certo, mancando ancora l’educazione e la cultura
per un corretto atteggiamento nei confronti
degli animali, tutto è molto difficile. Ad
aprile cominceremo con gli aiuti che ci avete
portato ad edificare le prime costruzioni,
sperando che il governo ci dia il materiale a
prezzo di costo. Insomma, piano piano ce la
faremo, cercando ogni accorgimento perché tutto
sia il più ecologico possibile, a cominciare
dalla cucina alimentata dalla legna dei boschi
qui intorno.”
Il signor Santos, che vive qui in una capanna
con i cagnolini che adora e che salta i pasti
pur di non far mancare nulla ai suoi protetti,
continuerà ad essere il custode della struttura,
ovviamente coadiuvato da tre o quattro persone e
da tutti i volontari.
A lui mi rivolgo prima di partire e
vergognandomi un po’, commetto, all’italiana, il
solito conflitto di interessi: ” Potete chiamare
qualche struttura con i nomi di Rambo, Nando ed
Ernesto? “ (Sono i nomi dei bassotti che si
sono succeduti nella mia vita)
Mi dice subito di sì, anzi mi assicura che
chiamerà Nando il prossimo cagnolino che
arriverà. Commossa, ma rassicurata, torno
all’Havana. Finchè c’è gente che ama gli
animali, c’è speranza.
Vladimir, Canela, Carinosita, Apariciò e Felipin
di Plaza de Armas. Ovvero cresce a Cuba e si
diffonde la cultura animalista e l’amore per il
cane.
L’Avana, dolce pomeriggio invernale: luce dorata
sugli alberi di Plaza de Armas, cielo
cristallino e del celeste più nitido, come in
nessuna piazza d’Italia. Lo spettacolo è quello
di sempre, con i musicisti seduti sulle panchine
di marmo, i passanti che sfilano pigramente per
andare verso il lungomare, i turisti di tutte
le razze e colori che girano un po’ straniti e
un po’ assuefatti dall’inconfondibile atmosfera
di Havana Vieja.
Ma c’è una bella ed inaspettata novità per chi,
da sempre “solidario” con la rivoluzione cubana,
ha osservato con preoccupazione l’atteggiamento
della gente di qui nei confronti dei cani di
strada, lasciati morire delle loro gravissime
infezioni, mal nutriti, spesso uccisi nei canili
quando, presi dall’accalappiacani, non vengono
riscattati da nessuno entro due giorni. Fatti
dolorosi che mi erano stati riferiti da Daniely
Lopez, grande amica dei nostri migliori amici, e
funzionaria del governo della provincia di
Sancti Spiritus; la quale ha anche denunciato la
presenza di infezioni endemiche nei cani
randagi, aggrediti da malattie incurabili come
la leshmaniosi, parassiti come i pidocchi e le
zecche, da malattie della pelle come la rogna.
Ma in questa bellissima e nobile piazza avanera,
gli impiegati ed il personale del Museo degli
Orefici hanno adottato i cagnolini senza padrone
della piazza de Armas, li hanno vaccinati, danno
loro da mangiare e li hanno muniti di un
cartellino identificativo che permette di
seguirne il percorso e la salute.
Per completare una moderna ed etiologicamente
corretta struttura a Sancti Spiritus occorrono
altri fondi. Coloro che comprendono quanto
importante sia promuovere a Cuba come ovunque
nel mondo il benessere di tutti i viventi,
animali compresi, possono contribuire. Se ci
sono veterinari che vogliano contribuire con
apparecchiature, farmaci,
materiali vari, possono contattare questa il
Circolo Italia Cuba di Cremona.
|