Prigionieri Politici dell'Impero| MIAMI 5 

     

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                                    L'Avana. 15 Aprile 2014

 

Fidel proclama il carattere socialista della Rivoluzione

Gioia Minuti

Dopo il trionfo delle Rivoluzione l’odio - e non solo - di coloro che avevano dovuto o voluto lasciare l’Isola si era accresciuto. L’amministrazione statunitense, il governo USA avrebbe pagato  qualsiasi cifra per eliminare una realtà così preoccupante, così vicina e così pericolosa per i suoi interessi.

Alla metà degli anni ’60,  dirigenti della Rivoluzione organizzarono un piano di difesa speciale per difendere l’Avana, formato da due anelli uniti da molti settori che li incrociavano, dove potevano combattere i battaglioni delle milizie.

Il quotidiano Revolución, il 9 gennaio del 1961 pubblicò alcune informazioni firmate dai  giornalisti nordamericani Joseph Martin e Phil Santora, pubblicati dal Daily News, nei quali si affermava che le manovre militari per un attacco a Cuba erano finanziate da uomini d’affari nordamericani e si sosteneva che ogni settimana partivano gruppi di 50 - 60 “rivoluzionari” dall’aeroporto internazionale di Miami che andavano in accampamenti segreti che si trovavano in Guatemala, nelle terre di un ricco coltivatore di caffè, che era il fratello dell’ambasciatore di questo paese a Washington.

Il 30 marzo J.F. Kennedi, il nuovo presidente invitò William Fullbright,  presidente del Comitato delle Relazioni estere del Senato ad andare con lui in Florida e durante il viaggio esaminò alcuni documenti di Fullbrigt, senatore per l’Arkansas, nei quali si leggeva che l’invasione a Cuba era una pessima idea e si raccomandava una politica di tolleranza. Kennedy sembrava molto interessato.

Il 3 aprile però si rese pubblico il Libro Bianco con il quale si preparava il popolo degli Stati Uniti all’invasione di Cuba:  il suo autore era Arthur Schlesinger jr. consulente speciale del presidente.

I piani d’invasione erano cominciati con l’amministrazione di Eisenhower. La CIA aveva elaborato un piano di quattro punti e i costi previsti – solo quelli iniziali - erano di 4.400.000 USD.

Gli aspiranti invasori di addestravano nell’isola di Usepa, nel golfo del Messico e in Florida, ma anche a Fort Gula a Panama, nella Base Trax in Guatemala e in altri luoghi ancora.

Nel marzo del 1961la CIA presentò un documento che si chiamava “Proposta di operazioni contro Cuba” raccomandando il “Piano Trinidad”, che era diviso in tre parti, un’invasione dal mare nella zona di Trinidad, la conquista di una testa di spiaggia per la futura organizzazione di una guerriglia e la formazione di un governo provvisorio immediatamente dopo. Tutti gli aspetti militari furono approvati dai capi di stato maggiore congiunto degli Stati Uniti e l’azione si chiamò Operazione Pluto. 

L’ invasione si doveva effettuare il 5 poi il 10 e alla fine  Kennedy si decise per il 17. Egli si riservò il diritto di interrompere l’operazione sino al 16. Allan Dulles stava a Puerto Rico per non destre sospetti.

I mercenari si contavano partendo dal numero 2000 per ingannare lo spionaggio cubano e la Brigata si chiamò 2506 perchè era il numero di uno che morì durante l’addestramento.

Le truppe furono trasportate in Nicaragua e a una base del Guatemala che fu poi distrutta dalla CIA e dove furono anche arrestati 17 aspiranti invasori, perchè definiti “di sinistra”.

Partirono per Cuba da Puerto Cabezas e furono salutati dal presidente del Nicaragua, il generale Luis Somoza.

Un  giornalista, Haynes Johnson del Washington Post scrisse: Vestito come un ricco personaggio  di una commedia musicale e circondato da pistoleros, con la faccia sporca  di polvere, Somoza dichiarò: “Portatemi i peli della barca di Castro!” poi salutò con il pugno chiuso e volto la palle ai futuri invasori. Se ne andò seguito dai suoi adulatori.

Alle 6:00 a. m. del 15 aprile  gli aerei nemici  invasero il territorio nazionale cubano e cominciarono a bombardare gli aeroporti di Santiago de Cuba, San Antonio de los Baños e Ciudad Libertad, distrussero due aerei cubani e ammazzarono 7 persone

Il giorno dopo si fecero i funerali delle vittime.

Una compagna che oggi è anziana racconta: “Io ero incinta del mio primo figlio e piangevo per quei morti, mentre seguivamo le bare verso il cimitero e la strada era tutta coperta di fiori. Eravamo alla slargo di Calle 23  y 12, nel Vedano, un luogo storico della capitale. C’erano tanti miliziani con i fucili alzati e Fidel lì proclamò il carattere socialista della Rivoluzione. Noi tutti che eravamo presenti eravamo convinti e che quella era la nostra Rivoluzione, la Rivoluzione dei poveri, con i poveri  e per i poveri, mentre nel mar dei Caraibi la flotta che trasportava la brigata degli invasori navigava scortata dalle navi da guerra degli Stati Uniti.

Fu dichiarato l’allarme generale.

Circa alle 1:00 a.m. del 17 aprile  gli invasori sbarcarono a Playa Larga e a Playa Girón.
 

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