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L’intimo affetto di un popolo
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Cuba ha ricordato ieri domenica 11 gennaio, Celia
Sánchez Manduley.
La bella
scalinata di Manzanillo, dedicata
all’eroina leggendaria della Sierra e del piano a
affollata dalla gente semplice che l’amava
Dilbert Reyes Rodríguez – tasto e foto
Manzanillo: L’omaggio offerto dal popolo di
Manzanillo, a nome di Cuba, a Celia Sanchez
Manduley nel 35º anniversario della sua morte, è
stato una grande dimostrazione dell’enorme affetto
derivato dal rispetto per la storica figura e
dall’amore per un essere tanto caro.

La scalinata dedicata all’eroina è
stata lo scenario della cerimonia
nazionale commemorativa.
Colma di gente semplice ad ogni gradino, la bella
scalinata dedicata all’Eroina leggendaria della
Sierra e del Piano è stata lo scenario della
cerimonia nazionale commemorativa, presieduta da
Olga Lidia Tapia Iglesias, della Segreteria del
Comitato Centrale del Partito, da Roberto
Montesinos, a capo del Dipartimento del Comitato
Centrale; Sonia Pérez Mojena, la massima autorità
politica nella provincia Granma e Teresa Amarelle
Boué, segretaria generale della Federazione delle
Donne Cubane.
Davanti alla scultura che corona l’altura, Teresa
Amarelle Boué ha risaltato Celia come esempio dei
valori eterni che lei predicava e praticava: il
patriottismo, la lealtà, la modestia e una
sensibilità umana infinita, per apprezzare e
promuovere il bello e il naturale e per risolvere
senza stancarsi mai i problemi della gente.
“Dobbiamo fare nostre le sue qualità e portare le
lezioni della sua avita ai giovani”, ha detto,
riferendosi non solo al suo eroismo combattente,
ma alla donna esemplare che fu nell’ambito
familiare e per le virtù personali.
Susanne Santiesteban, studentessa liceale, ha
segnalato che per le nuove generazioni scoprire
Celia nella storia è trovare uno degli esempi più
degni da seguire nella maturazione, come uomini e
donne veramente integri, perchè lei ha reso
persona la sensibilità, la responsabilità e
l’amore.
Con poesie, fiori, danze e canzoni, il popolo di
Manzanillo ha esteso l’omaggio all’Eroina insigne,
legata a questa regione dai vincoli naturali del
sangue e dall’assoluta fedeltà nell’ora critica
della guerra clandestina, trasformata in artefice
e pilastro della sopravvivenza della guerriglia
ribelle durante la sua tappa nomade nella Sierra.
Nella giornata il gruppo che ha presieduto la
cerimonia ha visitato il Museo delle Lotte
Operaie, restaurato, la Casa dei Bambini senza
famiglia, recentemente costruita - le due
installazioni sono a Manzanillo, e l’Ospizio degli
Anziani, nel paese di Veguitas, nel municipio di
Yara.
Un omaggio meritato
Con una visita al Pantheon delle Forze Armate
Rivoluzionarie (FAR) nel cimitero di Colón, dove
riposano i resti della combattente della Sierra e
del Piano, Celia Sánchez Manduley, la Federazione
del donne cubane (FMC) e l’Associazione dei
Combattenti della Rivoluzione cubana (ACRC) a
L’Avana, hanno ricordato il 35º anniversario della
sua comparsa fisica.
Rolando Alfonso Borges, a capo del Dipartimento
del Comitato Centrale del Partito; Homero Acosta
Álvarez, segretario del Consiglio di Stato, e la
generalessa di brigata, Delsa Esther Pueblas
Viltres, eroina della Repubblica di Cuba, hanno
presieduto l’omaggio.
L’attrice Corina Mestre, ha declamato la poesía
“La mujer cubana a través de
la historia”, e la segretaria generale della FMC
nella capitale, Lissette González García, nel suo
discorso ha segnalato che Celia ha sintetizzato in
sè stessa l’essenza dei valori umani e
rivoluzionari, è stata una fervente mariana e una
soldatessa di ciò che è giusto, con una lealtà
senza limiti alla Rivoluzione e al Comandante in
Capo, Fidel Castro Ruz.
Inoltre ha ricordato che Celia è stata una delle
donne cubane di maggior importanza nella lotta
clandestina e nella guerra di liberazione, e dopo
il trionfo della Rivoluzione svolse importanti
compiti ai quali dedicò la sua vita feconda, sino
alla sua scomparsa fisica, l’11 gennaio del 1980.
(Carlos Manuel Serpa Maceira
/Traduzione GM – Granma Int.)
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