Pinar e Cuba sono arrivate e li
hanno fermati
La rappresentazione di Cuba è
tornata sul trono della “Serie del Caribe” dopo
55 anni.
Cepeda, el Más Valioso del torneo
Oscar Sánchez
Serra, inviato speciale - Foto: Ricardo López
Hevia

Serie del Caribe 2015
Cuba-Messico /Finale: vince Cuba 3 x 2 col
lanciatore vincitore Yosvani Torres.
San Juan di Puerto Rico – Sensazione e
indiscutibile: così è stato il trionfo dei
Vegueros di Pinar del Río nella 57ª Serie del
Caribe, che si è conclusa domenica 8 nello
stadio Hiram Bithorn di questa città nella quale
Cuba ha offerto uno spettacolo che ha
conquistato l’isola del “borinquen”.
I Vegueros cubani hanno giocato un baseball
totale, di buona difesa, offensivo attacco, che
in due giorni ha sbaragliato i migliori
lanciatori del torneo, prima quelli dei Caribes
di Anzoátegui in semifinale e ieri i messicani
Tomateros de Culiacán.
In queste due giornate hanno realizzato 23
imparabili, includendo due tubeyes, un triplo e
un jonrón.
Dal monticello, il gigante Yosvani Torres ha
dimostrato perchè ha portato la sua squadra di
Pinar del Río sino al titolo di campione
nazionale.
Qui ha giocato con tutti i cuori del suo paese
che palpitavano con il suo, per lanciare la
palla migliore di un pitcher, in questa sfida a
Puerto Rico.
Torres è stato sul monticello durante sei
entrate complete. Gli hanno dato due jits, e
non ha fatto avanzare nessuno oppositore alla
prima base liberamente ed ha risposto con una
palla terribile.
Sono andati in base solo quattro uomini, perchè
il quarto è entrato in circolazione per errore,
in un impegno nel quale anche nel quarto inning
era stato realizzato un gioco perfetto Al
gigante di Vueltabajo solo quattro dei 22
battitori affrontati hanno mandato la palla
fuori dal quadro.
“È un giorno indimenticabile, è uno stimolo per
continuare a spingere la mia Pinar del Río nella
Serie Nazionale, ma è soprattutto è un grande
orgoglio quello che sento, di rappresentare Cuba
e darle questa vittoria. Sono stracolmo
d’allegria come so che sta succedendo per le
strade di Vueltabajo e in tutte le città del mio
paese! Questo è anche il loro trionfo!”, ha
assicurato il vincitore ancora pieno d’emozione.
Al suo fianco Yulieski Gurriel era
letteralmente inghiottito dalle telecamere e dai
giornalisti. “Sono andato come sempre a fare un
buon contatto e senza dubbio mi sentivo bene per
battere bene, ed è stato così. La squadra ha
risposto, come ti ho detto è stato un gruppo
molto unito, molto combattivo, del quale uno si
sente orgoglioso nello scontro”, e lo ha
stimolato e lui ha segnato il suo jonrón
nell’ottavo, che alla fine ha deciso il
punteggio di 3 a 2.
Urquiola poteva appena parlare con in bocca il
suo buon sigaro di tabacco raccolto dalla terra
che dà la miglior foglia del mondo. Il direttore
dei Vegueros di Pinar del Río, ha riassunto
brevemente quello che abbiamo vissuto: “Sono
veri eroi questi ragazzi. Non ho parole per
ringraziarli per quello che hanno fatto! Sono
venuti e dopo aver perso hanno recuperato e si
sono dimostrati campioni”.
“Oggi non ho altro da dire al popolo di Pinar
del Río e a quello di Cuba: Grazie per aver
fiducia in loro per l’appoggio che ci hanno
dato. Godetevela che quello che abbiamo fatto
qui è stato mostrare il baseball che siamo
capaci di giocare nel nostro paese!”
“Sai già che sei stato il Giocatore Più Bravo
della Serie”, ho detto a Frederich Cepeda, prima
della cerimonia di premiazione.
Che cos’è questa storia? Non lo sapevo questo!
Tremendo”, ha sostenuto con allegria.
E poi ha aggiunto: “Coraggiosi sono questi
pinareñi e cubani che non hanno lasciato cadere
la bandiera che siamo venuti a difendere. Io ho
avito fortuna e grazie a Dio ho potuto apportare
in questa storica sfida della pelota cubana”, ha
affermato ancora.
Tomateros, che difendeva i successi realizzati
in questa serie dalla Yaquis de Obregón nel 2013
e dai Naranjeros di Hermosillo l’anno scorso, ha
giocato “con tutta” l’insegna, ma è stato
dominato da Torres e nemmeno il giovane Liván
Moinelo ha potuto attaccare, mentre a Héctor
Mendoza, anche se gli hanno dato un jit
nell’ottavo inning, fissato nel punteggio, non
sono riusciti a fermarlo nel nono inning, nel
quale si è presentato con la sua abituale retta
supersonica.
“Felice, felice, non dimenticherò questo torneo!
Si deve stare nel punto di lancio e sentire il
cuore che sembra voglia uscire dal petto per
comprendere tutto quello che sento. Al mio
popolo, a tutta Cuba, alla mia famiglia, che si
godano questa vittoria!”, ha detto il pitcher
che ha dato tre strike al battitore.
Si è rotto così l’incantesimo del Messico (3) e
della Repubblica Dominicana(2) nelle ultime
cinque Campagne dei Caraibi dei Clubs Campioni,
dominate dal 2010 sino alla notte del 8
febbraio a San Juan, nella quale Cuba li ha
fermati.
Per i messicani ha aperto lo stesso che ha
iniziato il gioco d’apertura, il sinistro
Anthony Vásquez. Cinque giorni fa ha tirato per
cinque inning con cinque hits permessi, una
corsa pulita e uno strike out, senza basi .
ora gli hanno fatto
Ora gli hanno fatto un fuori campo pulito nella
stessa quantità di inning ed ha accettato sette
tiri imparabili.
Juan Delgadillo si è occupato del suo riscatto,
come il più bravo del serie scorsa nell’Isola
Margarita, in Venezuela, e anche se ha svolto
la funzione d’accomodatore, non ha potuto
inclinare la sfida a suo favore.
I giornalisti e gli organizzatori hanno eletto
la squadra Tutte Stelle e oltre al titolo di
Più Valido, Cepeda, ha ricevuto anche il titolo
di miglior battitore designato, mentre Yulieski
Gurriel, in seconda base; Luis Yander La O, in
terza, e Héctor Mendoza, in qualità di miglior
sostituto, hanno ricevuto la preferenza dei
voti degli specialisti.
San Juan ha vissuto una giornata storica e Cuba
dopo 55 anni ha riconquistato il trono del
baseball nei Caraibi, in uno stadio che non si
è stancato di appoggiarla e che per la seconda
notte ha fischiato quello stesso uomo che ha
tentato di disturbare questa festa. San Juan e
tutta Puerto Rico, i cubani che risiedono qui e
il Comitato di Solidarietà con Cuba, anche loro
hanno realizzato un fuori campo per tanto amore
e passione sparsi dentro e fiori dal terreno
(Traduzione GM - Granma Int.)










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