Per difendere l’onore e la
bandiera
Consegnata la bandiera alla
delegazione cubana che parteciperà ai Giochi
Centroamericani e dei Caraibi di Veracruz.
Miguel Díaz-Canel Bermúdez, membro del Burò
Politico e primo vicepresidente dei Consigli di
Stato e dei Ministri, ha consegnato l’insegna
nazionale a Mijaín López.
Oscar Sánchez
Serra - Foto: Ricardo López Hevia

Miguel Díaz-Canel, membro del
Burò Politico e primo vicepresidente
delConsiglio di Stato e dei Ministri consegna la
bandiera al campione
olimpico e mondiale, Mijain
López.
Mijaín López, campione olimpico e cinque volte
titolare mondiale, che ha riempito di gloria
tutta Cuba e il suo paese, La Herradura, a
Pinar de Río, ha di nuovo sentito nel suo petto
l’emozione di una medaglia doro, ricevendo la
mattina di ieri, un martedì 28 carico di
simbolismo per la Patria, la bandiera che gli
sportivi de Cuba difenderanno nella XXIII
edizione dei giochi Centroamericani e dei
Caraibi, a Veracruz, in Messico, dal 14 al 30
novembre.
Il forte lottatore ha fatto sua la frase del
leader della Rivoluzione cubana Fidel Castro
Ruz, “L’onore vale più della vita” quando
Miguel Díaz-Canel Bermúdez, membro del Buró
Político e primo vicepresidente dei Consigli di
Stato e dei Ministri ha posto nelle sue mani la
bandiera, perchè la sventolasse alla base del
monumento a José Martí, in Piazza della
Rivoluzione, di fronte ai membri della
delegazione cubana che parteciperà alle gare
sportive.
Il lottatore era scortato dalla yudoca,
campionessa olimpica e mondiale, Idalys Ortiz e
da Yarisley Silva, medaglia d’argento nel salto
con l’asta.
Poco prima, Glenhys Hernández, campionessa
mondiale e panamericana di taekwondo, aveva
letto l’impegno dei suoi compagni e delle sue
compagne, con il quale gli sportivi hanno
giurato di combattere con dignità e fedeltà ai
principi della Patria, rispettando l’avversario
come espressione di gioco pulito.
Rosniel Iglesias e Yulieski Gourriel, a nome
degli atleti, hanno posto una corona di fiori a
Martí.
Proprio nel giorno in cui si ricorda l’Eroe di
Yaguajay, l’uomo dal sorriso ampio e dal
cappello a larghe tese, il capo guerrigliero, i
campioni e le campionesse di Cuba hanno fatto
vivere più che mai il Comandante Camilo
Cienfuegos, colui che, come ha detto Fidel è
moltiplicato nel popolo. Camilo era un
appassionato allo sport e negli atleti che
difenderanno i colori della Patria ci sarà lui
inogni salto corsa e sforzo per giungere alla
meta
Cuba ha consegnato la bandiera alla sua
delegazione nello stesso giorno in cui il mondo
ha ha detto nuovamente agli Stati Uniti che
devono eliminare il loro blocco di genocidio,
economico, commerciale e finanziario contro
questo piccolo paese.
Per la 23ª volta la comunità internazionale
reclamerà la fine di questa ingiustizia e ancora
una volta lo sport, ambasciatore per eccellenza
delle migliori tradizioni e dei principi dei
popoli, tornerà a scalare questa e altre
montagne per coronare la cima dello sforzo in
questo campo di pacifica emulazione tra la
gioventù della nostra regione.
Dalle prime ore della mattina del 28 ottobre
hanno accompagnato gli idoli cubani del muscolo,
Olga Lidia Tapia Iglesias, della segreteria del
Comitato Centrale del Partito, José R. Fernández
Álvarez, assessore del Presidente dei Consigli
di Stato e dei Ministri e presidente del
Comitato Olimpico Cubano, Teresa Amarelle Boué,
Segretaria Generale della Federazione delle
Conne Cubane, Antonio Becali Garrido, presidente
dell’INDER e l’Eroe della Repubblica di Cuba,
Fernando González Llort, uno dei Cinque
combattenti antiterroristi, ingiustamente
condannati negli Stati Uniti per aver ostacolato
il terrorismo contro il loro popolo.
Davanti a tutti loro e nello storico luogo, la
delegazione cubana ha scritto la parola d’ordine
: “A Veracruz con dignità, disciplina e
patriottismo. Ritorneremo con la vittoria!”
(Traduzione GM- Granma Int.)
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