Con nel cuore l’orgoglio della
mia bandiera
Issata nel Padiglione Nazionale
di Cuba, con le altre insegne nazionali, nei
XXII Giochi Centroamericani e dei Caraibi
Oscar Sánchez
Serra - Foto: Ricardo López Hevia

Veracruz - Antonio Becali per
Cuba direttore della delegazione con la bandiera
cubana. La bandiera cubana ondeggia tra le altre
dei Paesi fraterni della regione nella sede dei
Giochi Centroamericani e dei Caraibi.
“Sempre si prova la stessa emozione, ti si
drizzano i peli e ti si stringe il cuore, è come
se in questo momento stessi combattendo di nuovo
sul ring con Zamora, a Monaco”, dice quest’uomo
piccolo di statura, ma con il cuore e una boxe
da gigante.
Orlando Martínez, Orlandito come lo conosciamo
tutti , già vicino ai 70, ha vissuto così la
cerimonia dell’alza bandiera di Cuba, nel World
Trade Center di Veracruz, quando sono entrati i
protagonisti di oggi che passeranno alla gloria
nei XXII Giochi Centroamericani e dei Caraibi,
che saranno inaugurati nella notte di oggi,
venerdì 14, ed hanno cominciato cantare l’Inno
di Bayamo.
Lui, Orlandito, ha aperto il cammino dell sport
rivoluzionario nelle Olimpiadi, quando a Monaco
sconfisse nella finale, cosa storica, il
messicano Alonso Zamora per votazione unanime
dei giudici. Ora non andrà sul ring, guarderà
dai gradini come una delle glorie sportive che
accompagnano qui gli atleti dell’Isola.
La cerimonia, celebrata in uno dei saloni
deli’installazione per via del forte vento di
quasi 80 Km. l’ora, è stata presieduta da
Alejandro Palma Fragoso, il dirigente
incaricato del vincolo con il Governo Federale,
da Antonio Becali Garrido, presidente
dell’INDER, e da María Luisa Fernández, console
generale di Cuba, nello Stato sede
dell’appuntamento sportivo.
“Cerchiamo sempre d’essere brevi in queste
cerimonie, ma di fronte a tanta bella storia è
difficile essere sintetici”, ha detto Fragoso,
che si è riferito ai vincoli che legano i popoli
del Messico e Cuba scritti nella storia delle
due nazioni.
“È un onore e un orgoglio per i Giochi avervi
qui”, ha dichiarato.
Il capo della missione cubana, a nome della
delegazione del suo paese, ha detto: “ Salutiamo
e abbracciamo tutti i partecipanti e soprattutto
gli anfitrioni”, ed ha reiterato che: “La
giovane comitiva cubana è venuta disposta a
difendere le conquiste del nostro sport, che è
frutto dell’opera della Rivoluzione”, ed ha
aggiunto che gli sportivi di Cuba sapranno stare
all’altezza dell’impegno che è stato tracciato
per questa festa.
Domani, Centroamerica e Caraibi combatteranno
per le prime 30 medaglie d’oro ed è molto
probabile che le prime vadano al kayak di Jorge
García per far ascoltare di nuovo l’Inno di
Bayamo. ( Traduzione GM – Granma Int.)
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