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E S T E R I

 L'Avana. 6 Febbraio 2014

   

La ONU chiede un impegno con l’emancipazione della donna

Waldo Mendiluza

La direttrice di ONU-Donna, Phumzile Mlambo-Ngcuka, ha chiamato la comunità internazionale ad impegnarsi con l’emancipazione femminile e l’uguaglianza di genere,  di fronte allo stabilimento di nuovi obiettivi di sviluppo.

“La cornice post 2015 si deve basare nei diritti umani l’uguaglianza e la non discriminazione (…) con l’emancipazione della donna come una delle chiavi del progresso socio-economico”, ha affermato davanti al gruppo di lavoro aperto dell’Assemblea Generale sulle Mete per lo Sviluppo Sostenibile.

Questo foro creato l’anno scorso dall’Assemblea, analizza questa settimana le proposte per garantire la continuità  nel pianeta delle proiezioni fissate negli otto Obiettivi del Millennio, la cui data di compimento spira nel 2015.

Per Mlambo-Ngcuka la nuova agenda deve centrarsi in tre pilastri: la non violenza, l’uguaglianza delle opportunità e la partecipazione nelle decisioni dei settori pubblici e privati.

“Dobbiamo fare del XXI secolo il momento e il luogo per vincere gli ostacoli che impediscono il pieno rispetto dei diritti delle donne e l’utilizzo dei loro grandi potenziali, che sono stati storicamente esclusi.

La ex vice presidentessa  sudafricana (2005-2008) ha lamentato che nell’attuale scenario mondiale una su tre donne soffre la violenza e inoltre che le donne sono meno pagate per lo stesso lavoro, che si violano i loro diritti e che le contadine vedono limitate le loro possibilità d’accesso ai crediti, ai fertilizzanti e alle sementi.

Inoltre ci sono molte carenze nell’educazione e la salute, con 800 donne che muoiono ogni giorno di parto e in situazioni relazionate, un fenomeno con un particolare impatto tra le adolescenti, molte vittime di matrimoni forzati.

Mlambo-Ngcuka ha aggiunto che questo oscuro panorama si può superare solo con l’impegno, partendo dall’inclusione dell’emancipazione femminile nell’agenda di sviluppo post 2015,  integrando gli indici di genere in tutti i campi e considerando tra questi il lavoro, l’energia sostenibile, l’educazione e la salute.

"Con questi sforzi e in un tempo prevedibile, dobbiamo ottenere buoni risultati”, ha stimato la direttrice esecutiva di ONU-Donna, nominata  nel luglio scorso.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, a sua volta ha dichiarato che un maggior potere alle donne e la lotta alla violenza contro di loro, sono priorità della sua gestione. (Traduzione Granma Int.)
 

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