|
La ONU chiede un impegno con
l’emancipazione della donna
Waldo
Mendiluza
La direttrice di ONU-Donna, Phumzile
Mlambo-Ngcuka, ha chiamato la comunità
internazionale ad impegnarsi con l’emancipazione
femminile e l’uguaglianza di genere, di fronte
allo stabilimento di nuovi obiettivi di
sviluppo.
“La cornice post 2015 si deve basare nei diritti
umani l’uguaglianza e la non discriminazione (…)
con l’emancipazione della donna come una delle
chiavi del progresso socio-economico”, ha
affermato davanti al gruppo di lavoro aperto
dell’Assemblea Generale sulle Mete per lo
Sviluppo Sostenibile.
Questo foro creato l’anno scorso dall’Assemblea,
analizza questa settimana le proposte per
garantire la continuità nel pianeta delle
proiezioni fissate negli otto Obiettivi del
Millennio, la cui data di compimento spira nel
2015.
Per Mlambo-Ngcuka la nuova agenda deve centrarsi
in tre pilastri: la non violenza, l’uguaglianza
delle opportunità e la partecipazione nelle
decisioni dei settori pubblici e privati.
“Dobbiamo fare del XXI secolo il momento e il
luogo per vincere gli ostacoli che impediscono
il pieno rispetto dei diritti delle donne e
l’utilizzo dei loro grandi potenziali, che sono
stati storicamente esclusi.
La ex vice presidentessa sudafricana
(2005-2008) ha lamentato che nell’attuale
scenario mondiale una su tre donne soffre la
violenza e inoltre che le donne sono meno pagate
per lo stesso lavoro, che si violano i loro
diritti e che le contadine vedono limitate le
loro possibilità d’accesso ai crediti, ai
fertilizzanti e alle sementi.
Inoltre ci sono molte carenze nell’educazione e
la salute, con 800 donne che muoiono ogni giorno
di parto e in situazioni relazionate, un
fenomeno con un particolare impatto tra le
adolescenti, molte vittime di matrimoni forzati.
Mlambo-Ngcuka ha aggiunto che questo oscuro
panorama si può superare solo con l’impegno,
partendo dall’inclusione dell’emancipazione
femminile nell’agenda di sviluppo post 2015,
integrando gli indici di genere in tutti i campi
e considerando tra questi il lavoro, l’energia
sostenibile, l’educazione e la salute.
"Con questi sforzi e in un tempo prevedibile,
dobbiamo ottenere buoni risultati”, ha stimato
la direttrice esecutiva di ONU-Donna, nominata
nel luglio scorso.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban
Ki-Moon, a sua volta ha dichiarato che un
maggior potere alle donne e la lotta alla
violenza contro di loro, sono priorità della sua
gestione. (Traduzione Granma Int.)
|