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Obama deve firmare l’indulto per
la liberazione di cubani antiterroristi
• Lo ha chiesto una leader
religiosa negli USA
Yolaidy Martinez
Ruiz
La statunitense Carol Blythe, leader
dell’Alleanza dei Battisti, ha chiesto al
presidente Barack Obama di firmare un indulto
per i combattenti antiterroristi cubani reclusi
da più di 15 anni, per aver ostacolato
l’esecuzione nell’Isola da azioni violente.
La religiosa ha inviato una lettera al
presidente degli Stati Uniti ed ha considerato
che rendere la libertà a Gerardo Hernández,
Antonio Guerrero e Ramón Labañino che scontano
durissime condanne, aiuterà a normalizzare i
vincoli tra Washington e L’Avana.
Loro e i loro compatrioti, René González e
Fernando González, che hanno scontato le loro
ingiuste condanne, sono noti come i Cinque e
furono arrestati il 12 settembre del 1998 per
aver controllato, da infiltrati, i gruppi
violenti radicati in Florida, da dove si
pianificano azioni come quelle che hanno
provocato negli ultimi 53 anni, più di tre
vittime in Cuba.
“Oggi le scriviamo per chiederle di liberare
questi uomini con il suo indulto, azione che
sarebbe un primo passo verso la creazione di
relazioni con Cuba come con un paese vicino agli
Stati Uniti”, ha scritto Carol Blythe,
definendo poco credibili le accuse attribuire
ai Cinque cubani.
In un recente viaggio a Cuba, i membri
dell’Alleanza dei Battisti hanno parlato con le
madri e le mogli dei Cinque ed hanno riscontrato
il costante rifiuto della concessione dei visti
da parte di Washington per le visite di
familiari almeno una volta l’anno.
Queste azioni non sono coerenti con gli alti
ideali del nostro paese, ha affermato, e ha
segnalato che il richiamo per la liberazione
dei cubani è sostenuto da organizzazioni
mondiali come la Commissione della ONU sui
Diritti Umani e da personalità, come l’ex
presidente nordamericano James Carter e
l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, e da
vari Premi Nobel.
Con la sua lettera, la religiosa si somma alla
campagna mondiale a favore della liberazione
immediata e senza condizioni degli
antiterroristi, processati a Miami in un
ambiente ostile, accresciuto dal lavoro di
giornalisti pagati con il denaro del governo
degli USA.
René è uscito di prigione il 7 ottobre del 2011
al termine della sua condanna ed ha dovuto
rinunciare alla cittadinanza statunitense per
poter rimanere a Cuba, dopo un ulteriore anno e
mezzo di libertà vigilata a Miami, mentre
Fernando è appena tornato a Cuba, il 28
febbraio. (Traduzione Granma Int.)
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