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I Palestinesi respingono un
attacco contro l’accampamento nella
valle del Giordano
Moises
Saab
Attivisti palestinesi e stranieri hanno respinto
un'avanzata delle truppe di Israele contro il
campo di protesta contrario all’annessione di
zone della valle del Giordano da parte
israeliana. La nuova installazione si chiama
Awda (Ritorno) ed è vicina ad un punto di
controllo militare israeliano nella zona che Tel
Aviv vuole annettersi per costruire altri
insedianti para militari sionisti.
Ain Hajla ha iniziato la giornata vittorioso
sull’occupazione israeliana, dopo numerosi
sforzi per rimuoverlo, ha detto Mustafa
Barghouthi, parlamentare palestinese che
partecipa alla protesta.
Al principio dell’anno scorso i nazionalisti
palestinesi, con pacifisti stranieri e
israeliani avevano creato campi di protesta
nelle zone di Bab el Shams e Afhad Younis,
dispersi poi dai soldati occupanti.
Il tema del ritorno della diaspora palestinese,
sfollata durante e dopo la creazione dello Stato
di Israele, è uno dei temi più spinosi delle
conversazioni di pace riprese nel luglio scorso
e a un punto morto da varie settimane.
Alle fine della scorsa settimana, diversi
palestinesi e membri di organizzazioni dei
diritti umani stranieri hanno eretto un
insediamento simile nella zona di Ain Hajla,
come parte della campagna “Il Sale della Terra”,
il cui proposito è contenere l’espansione
israeliana nella valle del Giordano.
L’accampamento vuole sottolineare il carattere
arabo della valle e respingere qualsiasi
progetto d’annessione, ha dichiarato all’agenzia
Maan il membro del Burò Politico del Partito
Populare, Khaled Mansour.
La campagna esorta i partiti e i movimenti
palestinesi, i comitati di resistenza popolare a
costruire mille villaggi della resistenza nelle
prossimità degli insediamenti paramilitari
sionisti e nelle terre minacciate di confisca,
per confondere e stancare le forze occupanti (Traduzione
Granma Int.)
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