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Il riscaldamento globale metterà
150 milioni di persone con l’acqua al collo
Il riscaldamento globale è diventato una
minaccia potenziale grave per gli abitanti delle
isole e del città di costa. Negli iultimi cento
anni abbiamo liberato nell’atmosfera tanto
diossido di carbonio e di altri gas che
trattengono calore, che il livello del mare è
aumentato di venti centimetri.
L’aumento globale della temperatura influisce
sul livello del mare in due forme: perchè il
disgelo aggiunge più acqua all’oceano e/o perchè
l’acqua calda ha più volume dell’acqua fredda.
Le misure scientifiche di alta precisione che
riflettono gli ultimi studi del Gruppo
Intergovernativo di Esperti sul cambio climatico
- IPCC - dicono che solo in Groenlandia si
perdono annualmente non meno di 200.000 milioni
di tonnellate di ghiaccio.
Secondo le stime dell’organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico, nel 2070
più di 150 milioni di abitanti avranno problemi
per l’aumento del livello del mare, senza
contare la popolazione delle piccole città
costiere.
Per le nazioni insulari la situazione si
presenta peggiore, dato che la popolazione non
si può muovere in regioni interne.
Nel 2005 le Nazioni Unite hanno evacuato un
centinaio di abitanti dell’Isola di Tefua
nell’Oceano Pacifico, che si stava sommergendo
lentamente, e che sono diventati i primi
rifugiati del cambio climatico del mondo (Rusia
Today/Traduzione Granma Int.)
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