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Senatori degli USA domandano la fine del
blocco contro Cuba
Roberto Garcia
Hernandez
Il senatore democratico statunitense Patrick
Leahy e il suo collega repubblicano Jeff Flake
hanno domandato al governo nordamericano
l’eliminazione del blocco commerciale, economico
e finanziario contro Cuba, imposto da più di 50
anni.
I nordamericani desiderano un cambio nella
nostra politica verso L’Avana e il presidente
Barack Obama deve ascoltare la maggioranza dei
cittadini che in tutto il paese stimano che c’è
molto da guadagnare se si elimina questa
reliquia della Guerra Fredda, hanno segnalato.

In un articolo d’opinione pubblicato nel
quotidiano The Miami Herald, i due senatori
citano una recente inchiesta del Centro
Latinoamericano del Consiglio dell’Atlantico che
dimostra che esiste un forte contrasto tra
l’’attuale atteggiamento degli statunitensi
verso questo tema e la politica arcaica di
Washington.
"Una vasta maggioranza di nordamericani di ogni
regione del paese e di differenti partiti
politici appoggia la normalità delle relazioni
con Cuba, segnala il documento che inoltre
ricorda che il margine dell’appoggio è del 61%,
parando di elementi specifici come
l’eliminazione della proibizione dei viaggi a
Cuba degli statunitensi; la facilità nelle
transazioni commerciali e negli incontri con il
governo cubano su temi bilaterali come la lotta
contro la droga.
Nello stato della Florida, dove si trova la
maggior popolazione di cubano-americani, la
ricerca ha incontrato una maggior percentuale
per la normalità dei vincoli, con il 63%, mentre
a livello nazionale il 56% appoggia un cambio di
rotta nelle relazioni con l’Isola.
Circa il 67% degli abitanti nella Florida
favorisce l’eliminazione di tutte le restrizioni
per gli statunitensi di fare viaggi a Cuba,
mentre l’82% appoggia la realizzazione di
riunioni con funzionari cubani per le questioni
d’interesse reciproco, segnalano i legislatori.
Sono cinque decenni, più di mezzo secolo con
questa misura coercitiva applicata contro
l’Isola e durante questo tempo è sparita
l’Unione Sovietica è terminato il regime di
apartheid in Sudafrica e sono state ristabilite
le relazioni con la Cina e il Vietnam, ma gli
Stati Uniti ancora rifiutano di riesaminare la
loro politica verso Cuba.
Invece d’isolare Cuba con questa politica
d’epoca ci stiamo isolando noi stessi, segnala
il testo d’opinione scritto da Leahy e Flake,
che ricorda anche la visita recente di alleati
degli Stati Uniti a L’Avana, come i presidenti
di Colombia e Messico, al Vertice della CELAC.
Il blocco statunitense è costato al popolo
cubano più di un bilione 157.327 milioni di
dollari e costituisce una violazione della Carta
delle Nazioni Unite e delle norme del Diritto
Internazionale. La comunità internazionale ha
già condannato e reclamato l’eliminazione
immediata di questa misura per 22 anni di fronte
all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. (
Traduzione Granma Int.)
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