Il primo seminario storico
su Emigrazione e Presenza italiana
in Cuba
N. Mario Rizzo
Martínez
Con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e la
cooperazione del Comitato de L’Avana della
Società Dante Alighieri, si è svolto alla fine
di ottobre il I I Seminario Storico su
Emigrazione e Presenza Italiana in Cuba,
organizzato dal Comitato Gestore dell’
Associazione di Amicizia Cuba-Italia “Miguel
D´Estéfano Pisani”
Il Seminario fa parte del gruppo di attività
realizzate nella cornice dell’edizione cubana
della XIV Settimana della Lingua Italiana nel
Mondo ed ha contato sulla partecipazione di un
attento pubblico – più di 120 persone – e di
distinte personalità che hanno presieduto
l’incontro e sono intervenute nelle
presentazioni.
Il Seminario, realizzato nella magnifica
installazione di Casa Garibaldi ne L’Avana
Vecchia, sede della società Dante Alighieri, è
stato aperto dall’ambasciatore d’Italia Dott.
Carmine Robustelli, che ha salutato i
partecipanti ed ha ricordato l’importanza dello
svolgimento del Seminario della Lingua Italiana
nel Mondo, riconoscendo gli sforzi e i buoni
risultati del Comitato di Gestione che ha
organizzato l’incontro e del suo Comitato
Scientifico che ha realizzato la valutazione
delle relazioni.
Inoltre ha segnalato che resta molto da
investigare sull’impronta italiana in Cuba, la
cui importanza si estende nelle distinte
province cubane e non è solo localizzata nella
capitale del paese.
La Dra. Giuseppina Moscatelli, Direttrice della
Dante, ha ribadito la disposizione della Dante
Alighieri di cooperare in tutte le attività
organizzate dal Comitato di Gestione, ed ha
sottolineato la possibilità che la sua
istituzione offre a favore della diffusione
della lingua e della cultura italiane.
Il Dott, Ernesto Marziota, presidente del
Comitato di Gestione, ha pronunciato un commosso
omaggio al noto architetto Mario Copula
discendente di italiani, morto il 7 luglio
scorso e dopo di lui hanno parlato due amici e
collaboratori di Coyula, l’architetto Pedro
Cosme Barrios e il suo collega Orestes del
Castillo.
Il Professor Oscar Zanetti Lecuona, membro
dell’Accademia di Storia, è stato il moderatore
del primo gruppo di relazioni.
Il primo lavoro è stato “Il monumento del 1925
al Presidente Alfredo Zayas” presentato
dall’Ingegner Domenico Capolongo, al quale è
seguito “La prima pubblicazione della comunità
italiana residente in Cuba negli anni 30 del XX
secolo” presentato dal Dr. Emilio Cueto.
Infine la Dra. Teresita Labarca ha presentato
“L’opera di Abeli Jacopi, i fratelli Finamore e
Enzo Gallo” terminando la prima parte delle
esposizioni.
Nella seconda parte, con l’Ing. Domenico
Capolongo come moderatore, la prima relazione è
stata “L’ impronta di José Ramón Simoni, un
cubano d’origine italiana” della Dra. Elena de
Varona, seguita da “Appunti su Gino Doné Paró,
un italiano della spedizione del Granma” del
Professor Nicolás Garófalo.
Poi la
Dra.
Mariacarla Baseggio ha presentato “Perchè Cuba è
profondamente radicata nel mio cuore”
Nel pomeriggio la dott Loredana Benigni Llauger,
ha introdotto le relazioni di N. Mario Rizzo
Martinéz. che ha esposto “Italiani in Cuba: la
famiglia Rizzo”, seguita dalla ricerca: “La
famiglia Onnis, originaria della Sardegna”,
della signora Daymi de Onnis, e“I Fornari:
studio della famiglia, nei secoli XVIII e XIX”
della dott. Aranelis González Campanioni, “La
storia di Pablo Oriolo Dimaio, un emigrante
italiano di Pinar del Río” presentata dal Dr.
Leonardo Oriolo, e per chiudere“Su José Argumosa
Casanueva e la fattoria Impossibile in
Artemisa” della Sra. Elda Camerotta.
Nel 2015, è stato annunciato dai dirigenti che
si realizzerà il II Seminario, perchè ci sono
molti temi da trattare.
Le 11 relazioni presentate in questa sessione
saranno raccolte in un libro patrocinato
dall’Ambasciata d’Italia, sempre nel 2015.
La realizzazione di questi incontri mette in
evidenza l’interesse che la società cubana dà
alla difesa dei valori che ogni gruppo
immigrante ha lasciato nella nazione, la cui
cultura è definita da molti anni come “un grande
minestrone”.
Anche se la presenza amerindia è quasi
impercettibile inCuba, la miscela di spagnoli,
africani a volte provenienti da Haiti o dalla
Giamaica, con influenza francese e inglese, un
certo numero di asiatici e di migranti d’ altra
origine, arabi, ebrei ed europei di varie
nazioni, hanno marcato lo sviluppo dell’Isola.
Risaltare i valori apportati da uno o dall’altro
gruppo senza negare la reale interazione
esistente sembra essere una lodevole iniziativa
che apporta molto alla cultura cubana. (Rizzo
Martínez è corrispondente UNQR Caraibi/
Traduzione GM -Granma Int.)
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