Io termino sempre quello che
comincio
• Tornerò in Sierra Leone”, ha
assicurato il dottor
Félix guarito dall’Ebola
Il medico cubano Félix Báez, infettato dall’Ebola
in Sierra Leone mentre assisteva i pazienti e che
è guarito a Ginevra, ha espresso la sua decisione
di ritornare nel paese africano dove prestava i
suoi servizi.

Félix Báez con la moglie e il
figlio maggiore. Foto: Juvenal Balán
“Io termino quello che comincio. Io ritorno in
Sierra Leone”, ha assicurato.
Báez è tornato a L’Avana sabato 6, in un volo
regolare di Air France, ed è stato ricevuto
nell’aeroporto José Martí dal ministro di Salute
di Cuba, Dr. Roberto Morales e da altre autorità
della sanità del paese.
I medici dell’Ospedale Cantonale di Ginevra
(HUG), avevano emesso venerdì 5 un comunicato
che dichiara che il medico cubano era liberato dal
virus.
“La sua guarigione confermata da esami di
laboratorio molto specialistici, permette che il
paziente lasci il paese e viaggi senza timore di
contagi”, segnala la dichiarazione.
“Sono molto contento d’essere tornato in Patria”,
sono state le prime parole di Báez in un contatto
con la stampa che lo aspettava nell’aeroporto.
“Grazie a tutti, sono felice d¡’essere qui”, ha
aggiunto.
Il medico, specialista in Medicina Interna di 43
anni, indossava una maglietta azzurra con il logo
del HUG, l’ospedale svizzero, ed ha ringraziato
“Per la straordinaria attenzione che mi hanno
offerto a Ginevra dove sono state applicate misure
radicali da un punto di vista clinico che mi hanno
permesso di guarire”.
Accompagnato dalla moglie Vania Ferrer e dal
figlio maggiore, Félix Alejandro, il medico ha
ringraziato per le attenzioni ricevute dalle
autorità in Sierra Leone e a Ginevra che hanno
seguito continuamente l’evoluzione della malattia
con enorme solidarietà. e l’Organizzazione
Mondiale della Salute - OMS - che ha disposto il
suo trasferimento nell’ospedale di Ginevra per
continuare il trattamento con maggiori attenzioni,
dopo che la diagnosi di Ebola era risultata
positiva.
“L’assistenza nell’ospedale è stata magnifica, ero
sicuro che mi sarei salvato e che sarei tornato”,
ha assicurato il medico ed ha aggiunto: “Ho preso
un impegno molto grande con la Rivoluzione e non
potevo permettermi di non mantenerlo: quello che
tutti dobbiamo tornare sani e salvi! Quando sono
uscito dall’ospedale, ho avuto l’opportunità di
fare una passeggiata per la città di Ginevra con i
compagni dell’ambasciata cubana, che mi hanno
anche dedicato una poesia”, ha detto, e ha letto
emozionato i versi ai giornalisti.
( Traduzione GM - Granma Int.)
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